Francia, la sinistra radicale di Mélenchon nei guai per gli scandali della compagna Chikirou
Scandalo in casa Mélenchon. In Francia la sinistra dura e pura capitanata dal leader di France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, e dalla sua dolce compagna, Sophia Chikirou, perde colpi di immagine e credibilità. La gauche radicale finisce nel mirino dei giudici e dei malpancisti della gauche.
Francia, nel mirino dei giudici la compagna di Mélenchon
Martedì scorso Le Monde, come ricostruisce il Corriere della Sera, ha rilanciato l’inchiesta giudiziaria su presunte fatture gonfiate della società di comunicazione della Chikirou. Al setaccio le prestazioni offerte al partito del compagno, di cui lei stessa fa parte, durante la campagna presidenziale del 2017. Indagini che, neanche a dirlo, la capogruppo all’Assemblea nazionale, Mathilde Panot, definisce sessiste e “arabofobe”. La compagna di Mélenchon, nata in Alta Savoia da genitori algerini e deputata della sinistra radicale, è tornata sulla graticola.
Gli scandali della bella e potente Chikirou
Da sempre la bella e potente musa del leader di France Insoumise è accompagna da una doppia fama: abilissima nella comunicazione e prepotente nei rapporti umani, modello dittatrice. Giovedì sera, France 2 ha mandato in onda un ritratto terribile di Chikirou. E ha raccontato che, tra tante sfrontatezze, la deputata aveva rivolto anche un insulto omofobo ai redattori del Média , la testata online che un tempo dirigeva, per un comunicato di scuse per una falsa notizia.
Fatture gonfiate e insulti omofobi: frocetti di merda
Le ipotesi di reato sono pesanti: si parla di fatture di oltre un milione gonfiate per pagarsi dividendi quando i volontari mettono di tasca propria i soldi della colla per i manifesti. Ma anche dettagli poco nobili sulla ‘genuina’ vocazione progressista della bella Sophia. Che non si fa problemi a chiamare “frocetti di merda” i suoi collaboratori nelle chat, con buon pace delle crociate pubbliche contro tutte le discriminazioni.
La resa dei conti a pochi mesi dalle europee
Dettagli che non giovano alla causa della ‘Francia che non vuole sottomettersi’, secondo la definizione del partito di Mélenchon, specie a pochi mesi dalle elezioni europee. France Insoumise, infatti, è il centro della sempre più debole alleanza di sinistra della Nupes (Nuova unione popolare ecologica e sociale), nata l’anno scorso tra molte speranze. In queste settimane è partito il redde rationem tra i vertici (Mélenchon, Chikirou e il fedelissimo Quatennens), e i dissidenti e i malpancisti che cominciano ad avere le tasche piene dell’eccessiva influenza di Chikirou sul leader del partito. Il celebre psicanalista Gérard Miller, co-fondatore di Le Média nel 2018, ormai è in rotta con la gestione personalistica della coppia Mélenchon-Chikirou e chiede di rompere con le derive personalistiche.