Crosetto al vertice di Bruxelles: “Abbiamo visto immagini disumane, ma distinguo tra Hamas e popolo palestinese”
Il messaggio che esce dalla riunione dei ministri della Difesa dell’Alleanza atlantica a Bruxelles è di solidarietà con Israele. E non poteva essere altrimenti – spiega Guido Crosetto – “di fronte a un atto terroristico di violenza inaudita. Fatto da una organizzazione terroristica come Hamas. Non bisogna sovrapporla al popolo palestinese: sono due cose diverse. Un conto è l’organizzazione terroristica Hamas, un altro il popolo palestinese”.
Durante la riunione i ministri hanno ascoltato il collega israeliano Yoav Gallant. “Abbiamo visto le immagini che il ministro della Difesa israeliano ci ha mostrato – prosegue Crosetto – di una violenza inaudita, che non fa parte della guerra, non fa parte di nessuna cosa che l’umanità può accettare. La vicinanza a Israele è totale da parte della Nato e di tutte le nazioni. Che non possono che inorridire di fronte a delle immagini e a una violenza di questo tipo”.
L’obiettivo immediato, prosegue, è che “non ci sia una escalation, che non ci siano persone che non c’entrano nulla con questo scontro, che rimangano in qualche modo, come è successo ai coloni, ai neonati isrealiani, in mezzo ad una reazione legittima da parte di Israele, che si è sentita attaccata e che deve difendersi”.
“Probabilmente la convivenza con Hamas, che fino adesso è avvenuta e in qualche modo non aveva avuto effetti così devastanti, adesso è impossibile – aggiunge Crosetto – quindi adesso la reazione di Israele è assicurarsi il futuro. E il futuro, adesso, comprende probabilmente uno scontro con Hamas molto duro. Questo può avere conseguenze, ma noi ci auguriamo di no. L’Italia farà di tutto perché siano rispettati i diritti delle persone che non c’entrano nulla. Tengo ben distinti Hamas e il popolo palestinese“. E bisogna evitare che si inneschi “una escalation che incida su un’area molto vasta rispetto a quello su cui stiamo concentrando l’attenzione. Penso che questo debba essere l’obiettivo di tutta la comunità internazionale”, conclude.