Bordate a distanza tra Conte e la Schlein. Lui: togli l’elmetto al Pd. La replica: non perdo tempo in polemiche
Poche idee e ben confuse, quelle del Pd a guida Schlein in cerca di un punto di convergenza con il M5S di Conte che invece, di proposte ne avrebbe pure, ma nessuna di quelle fin qui elencate trova punti contatto con i dem. L’alleanza tra i due partiti d’opposizione, insomma, sembra ormai impossibile: l’unica fede che li accomuna è quella della istituzionalizzazione sul campo di una entità alternativa al governo di centrodestra, per cui poi però finirebbero per sgomitarsi comunque a vicenda sulla eventuale pole position. E così oggi, (tanto per cambiare) i due leader di partito tornano a sfidarsi e a battibeccare a distanza: salvo darsi appuntamento in piazza alla manifestazione dell’11 novembre.
Botta e risposta tra Conte e la Schlein: le bordate e un’alleanza che non riesce a decollare
Dunque, mentre le mura del Nazareno tremano – e la fondamenta vacillano – la Schlein assediata da esponenti di partito, amministratori regionali e sindaci, e persino dai militanti che – dal conflitto israelo-palestinese, alle questioni di politica interna – vanno a briglia sciolta e in ordine sparso, Conte ospite alla festa de Il Foglio a Palazzo smentito nei fatti. E lancia la prima bordata: «A Schlein, se devo mettere un po’ di pepe, potrei suggerire di vedere Full metal jacket di Kubrich perché Enrico Letta ha messo l’elmetto al Pd ed Elly non ha avuto il coraggio di toglierlo».
Divisi su tutto, dalla guerra in Ucraina al tema della transizione energetica
Poi, aggiustando il tiro per non far apparire i suoi messaggi quello che sembrano: ossia attacchi ad personam, estende al rapporto del M5S col Pd la seconda stilettata: «È ovvio che non ci sovrapponiamo con loro perché siamo una forza politica autonoma e su alcuni fronti come il conflitto in Ucraina dove ci siamo ritrovati su posizioni diverse, ma è storia. Così come sull’interpretazione della transizione energetica che non si fa con gli inceneritori». Per l’appunto, come si diceva: uniti sul fronte anti-governativo, ma divisi su tutto quello che dovrebbero condividere per attaccarlo.
Solo il miraggio della creazione di un’alternativa al centro-destra li avvicina
E se già tutto questo non bastasse a fare dei due leader d’opposizione i due litiganti utili al godimento di un terzo, ci si mettono anche i sondaggi a infierire sulla perenne rivalità, ora numericamente a favore dell’uno, ora dell’altro, a seconda dei periodi. Separati nella stessa casa di centro-sinistra e mai pronti al trasloco nel fatidico campo largo, che dovrebbe accogliere e assorbire innesti dall’uno e dall’altro e su cui far crescere le radici di un’alternativa al centro-destra solida e credibile. Eppure, a sentire il numero uno del M5S, il confronto c’è. Sulla sanità per esempio.
Conte alla Schlein: «Ma noi non siamo la succursale di nessuno»
Un tema rispetto al quale la Schelin, poco fa, ha sottolineato: «Sono fiduciosa che sui punti su trovare una proposta comune sulla sanità. Se facciamo il gioco di trovare le nostre differenze, le troveremo sempre. Altrimenti saremmo tutti nello stesso partito. Sono convinta che si possono trovare punti comuni». Mentre Conte ha dichiarato convintamente: «Ci stiamo confrontando e abbiamo dei punti critici da sollevare che per noi sono irrinunciabili. E li faremo valere». Aggiungendo a stretto giro una postilla in calce che conferma tutto quanto appena detto sopra: «Ma noi non siamo la succursale di nessuno».
La fusione a freddo dell’11 novembre…
Dunque, in piazza l’11 novembre si assisterà a una sorta di fusione a freddo, rispetto alla quale Conte anticipa: «Aspettiamo di conoscere specificatamente i punti al centro della piattaforma dell’evento. Ma se si tratta di contestare le politiche di questo Governo che ritengo fallimentari ci saremo sicuramente». Lo zucchero in fondo al calice amaro riservato alla Schelin non basta però ad addolcire la segretaria. O quello che è un rapporto tra i due schieramenti in campo inasprito da tanti distinguo e scaramucce quotidiane.
Schlein replica a Conte: «Non perdo temo in polemiche con le altre forze di opposizione»
E così, a stretto giro arriva la replica della numero uno del Pd alle parole di Conte: e intervenendo a un’iniziativa di Argomenti 2000, risponde a tono all’ami-nemico grillino. «Io capisco che ci sono in vista elezioni europee con un sistema proporzionale, ma noi non perderemo un minuto in polemiche con le altre forze di opposizione. Siamo impegnati a costruire l’alternativa alla destra».