Svolta sul caso De Pau, arriva la perizia della Procura: può stare in carcere e non è pazzo

4 Set 2023 9:50 - di Roberto Garritano
De Pau

Giandavide De Pau può stare in carcere e non ha infermità mentali. Lo ha stabilito la perizia psichiatrica svolta, per conto della procura di Roma, da parte di Fabrizio Iecher. Arriva una svolta nelle indagini sul killer di Prati che uccise tre prostitute straniere nel novembre scorso a Roma. Adesso è presumibile che la difesa chieda un’ulteriore perizia in sede di incidente probatorio al Gip. De Pau, per anni autista del boss Michele Senese, uccise le tre donne in preda a un consumo incredibile di cocaina nel novembre scorso. Aveva almeno venti grammi di coca in quel drammatico giorno.

De Pau: una vita da criminale

Una vita da criminale puro, De Pau se la cavò con proscioglimenti per infermità mentale per alcuni reati contro le persone. Fini nell’ Opg di Montelupo Fiorentino salvo uscire subito dopo per la legge che istituiva le Rems. La diagnosi era di “disturbo borderline in personalità antisociale” Le tre vittime sono rappresentate come parte civile da alcune associazioni che sì occupano di assistenza ai migranti.

Nelle settimane scorse Fratelli d’Italia aveva innescato una polemica contro il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri proprio per la mancata costituzione del comune capitolino nel procedimento in corso.

Le inchieste

Il nome di Giandavide De Pau compare nella famosa inchiesta “mondo di mezzo” che portò all’arresto , tra gli altri, di Massimo Carminati. C’è un video che ritrae De Pau, Senese e Carminati durante un incontro poi ripetuto , senza Senese, nel famoso distributore di benzina di Corso Francia.

La strage di  Prati fu compiuta da De Pau in evidente stato di alterazione dovuta al consumo di cocaina. Non certo un’attenuante per il criminale romano. Un soggetto pericoloso, con spiccati tratti sadici e che, se non braccato, avrebbe potuto uccidere ancora. L’ex factotum del boss Senese ha ucciso le donne” in quanto prostitute, vittime ideali rispondenti ad una categoria che, nella sua versione distorta, doveva essere sterminato, sradicato dalla società”. Ora è arrivata la prima perizia.

 

 

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