De Pau, le amnesie di media e associazioni: che fine ha fatto il caso del Killer di Prati?

8 Ago 2023 18:02 - di Roberto Garritano
De Pau

De Pau nell’oblio. Se fossero state tre ragazze italiane a essere stuprate e massacrate in una mattanza assurda avremmo spento i riflettori sul killer di Prati? La domanda è lecita, perchè da quel maledetto 2o novembre, quando l’autista del boss Michele Senese,  Giandavide De Pau,  sotto effetto di cocaina  e alcol, uccise Martha Torres, Li Yan Rong e Guo Xhuli, non si hanno più notizie di lui. E’ certo che è a Regina Coeli ma non sappiamo gli esiti degli incidenti probatori, né se siano state disposte perizie psichiatriche sull’uomo, che grazie a dichiarazioni di incapacità che fanno inorridire ha potuto evitare il carcere nel passato ed è arrivato al massacro di novembre.

Il giorno delle mattanza di De Pau

52 anni, per anni autista del boss della droga romana Michele Senese, Giandavide De Pau , il 20 novembre del 2022 uccise tre prostitute, filmando gli assassini. Prima e dopo la mattanza il killer consumò fiumi di alcol e cocaina al pub e nel B&B di via Milazzo, dove si appartò con una quarta escort. Fu ritrovato successivamente e in evidente stato di alterazione. Nel suo passato numerosi casi di violenza ai danni donne e transessuali. In uno di questi se la cavò con due anni di Opg a Montelupo Fiorentino per la diagnosi di disturbo antisociale borderline(!).

Il silenzio delle associazioni e del sindaco Gualtieri

Dopo i primi giorni di sdegno, con un presidio di “Nonunadimeno”, su Giandavide De Pau è sceso il silenzio. Le due cinesi sono state identificate a fatica. Difficile che le tre povere donne abbiano avuto parenti o istituzioni(ambasciate) costituitesi parte civile. E non lo ha fatto nemmeno il comune di Roma, nonostante il sindaco Gualtieri sia stato più volte sollecitato da esponenti di Fratelli d’Italia. Senza parte civile la strada per una presunta, nuova infermità o seminfermità è in discesa.

L’ipocrisia e il “razzismo” mascherato

La domanda iniziale torna prepotentemente alla ribalta: siamo certi che se, invece di tre prostitute straniere, due delle quali per giorni senza nome, ci fossero state tre donne italiane, su De Pau sarebbe calato il silenzio? E’ una sorta di autocritica generalizzata dei media italiani ( anche se il Secolo è stato tra i pochissimi giornali ad occuparsi del criminale romano). Tre donne, tre persone sono state massacrate a Roma, ferendo l’immagine della città e la sensibilità di tutti. Gualtieri e le associazioni si muovano, perché il passato dell’ex autista di “O pazzo” non induce all’ottimismo. E un’altra impunita sarebbe una sconfitta per tutti.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *