Sallusti e Feltri si insediano al Giornale. L’editore: avvieremo un radicale rilancio della testata
Alessandro Sallusti è il nuovo direttore responsabile de ‘Il Giornale’ e Vittorio Feltri è il direttore editoriale. Lo ha deciso il nuovo Consiglio di amministrazione di “Società europea di edizioni”, proprietaria de “Il Giornale”, presieduto da Giampaolo Angelucci con la presidenza onoraria di Paolo Berlusconi e Amministratore Delegato Nicola Speroni, che lascia “Unidad Editorial” per dedicarsi a questa nuova avventura. “Si tratta di scelte che garantiscono continuità alla linea politica e culturale del quotidiano – si legge in una nota – fondato nel 1974 da Indro Montanelli per dare voce alla borghesia liberale conservatrice e difenderne i valori e gli interessi portanti. Il Consiglio ha dato mandato ai nuovi vertici giornalistici ed editoriali, alla vigilia del cinquantesimo compleanno della testata, di avviare un radicale e veloce sviluppo del prodotto per stare al passo con gli standard di qualità e prestigio che il moderno e articolato mondo dell’informazione multimediale oggi richiede”.
Tra i primi provvedimenti è stata approvata l’assunzione con la carica di vicedirettore di Osvaldo De Paolini, “firma storica del giornalismo economico e l’ingresso, come collaboratori, di prestigiosi opinionisti nazionali ed internazionali quali Mike Pompeo, già Segretario di Stato americano ed Edward Luttwak, economista e politologo di fama internazionale già consulente di diversi presidenti americani”.
L’editore ha ringraziato per il lavoro fin qui svolto il direttore uscente Augusto Minzolini che resta a ‘Il Giornale’ come editorialista e ha confermato i tre attuali vicedirettori Nicola Porro, Francesco Del Vigo e Marco Zucchetti. “Nelle prossime settimane, di intesa con la direzione, verranno annunciate altre novità necessarie per rafforzare una delle testate storiche del panorama editoriale italiano. È stato espresso, inoltre, un ringraziamento particolare alla famiglia Berlusconi che resta socio azionista, dando un importante segnale di quanto fermamente creda nel progetto”, conclude la nota.