Premierato, Casellati smantella la sinistra a rumore: non ci sarà un uomo solo al comando. Anzi, una donna»

19 Set 2023 11:19 - di Ginevra Sorrentino
Casellati premierato

Premierato, con il traguardo in vista, il ministro Casellati annuncia prospettive e obiettivi concreti dell’innovazione costituzionale che, solo ieri, ha definito «la riforma delle riforme». Il punto di snodo che «garantirà quella stabilità imprescindibile per realizzare tutte le riforme dal lavoro alla natalità, dalle infrastrutture al fisco e così via»… Un concetto che è il punto di partenza del lavoro del ministro e del governo che oggi la Casellati ha ribadito alla platea, intervistata al Tempio di Adriano a Roma al convegno dal titolo Le Buone Leggi. Semplificare per far ripartire l’Italia, organizzato dalla stessa titolare delle Riforme, con interventi previsti di numerosi ministri.

Premierato, il ministro Casellati ribadisce: «Sarà la riforma delle riforme. Ecco perché»

Dunque, la domanda delle domande non tarda ad arrivare. E la risposta della Casellati è tempestiva e puntuale. «Riusciremo a fare le riforme? Penso che ci sia un tempo di maturazione, sono 40 anni che se ne parla: discorsi, commissioni, da parte del centrodestra e del centrosinistra, c’è una unanime consapevolezza che il parlamentarismo non ha garantito la stabilità. Abbiamo avuto 68 governi – ha sottolineato sul punto il ministro al Tempio di Adriano – con durata media di 14 mesi nella storia Repubblica».

Casellati: «Sul premierato è confluita una preferenza condivisa con altre forze»

Aggiungendo quindi a stretto giro: «Non possiamo essere credibili se c’è un interlocutore nel governo che cambia continuamente», rimarca ancora la Casellati, riferendosi ai rapporti internazionali. Pertanto, non ha dubbi nel rilevare e rilanciare che «quella della stabilità è una necessità. Non è una esercitazione letteraria: la riforma costituzionale – ribadisce dunque ancora una volta il ministro – è la riforma delle riforme. Una priorità del nostro Paese. Spero che non si alzino muri ideologici»… Poi spiega entrando nel dettaglio del lavoro fin qui svolto: «Ho cercato sintonia con tutte le forze, non abbiamo cambiato idea» puntando sul premierato. «I due capisaldi della riforma dovevano essere stabilità e elezione diretta. Mi sono mossa dentro questo perimetro e ho visto che c’era una preferenza sul premierato».

«Il parlamentarismo non ha garantito stabilità. Il nostro testo non svuoterà le prerogative del capo dello Stato»

Quindi, fugando dubbi e mettendo a tacere qualunque pretestuosa recriminazione ideologica, la Casellati ha anche chiarito: «Chi dice che il capo dello Stato perde poteri si vede che non ha letto il testo. Noi pensiamo a un modello italiano di premierato». E fugando ogni qualsivoglia dubbio in merito, il ministro ha anche precisato: «Il testo che presentiamo non svuoterà le prerogative del capo dello Stato». Ricordando contestualmente che: «Il modello sarà particolare, il capo dello Stato resta garante dell’unità nazionale. E chi leggerà il testo spero riveda certe posizioni»…

«Con la riforma, non ci sarà un uomo solo al comando, anzi una donna sola al comando»

Insomma, la Casellati lo ribadisce forte e chiaro alla platea del presenti al Tempio di Adriano. E ai convitati di pietra nei banchi dell’opposizione: «Non ci sarà un uomo solo al comando, anzi una donna sola al comando», sottolinea il ministro rispondendo a una sollecitazione su eventuali rischi di avere un premier troppo forte. Poi, ampliando il raggio del discorso sulle riforme. E lanciando un implicito messaggio ai parlamentari, assicura: «Se andremo avanti da soli vuol dire che non ci vuole essere collaborazione. Non che siamo noi che vogliamo approvarla a maggioranza».

 

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