Prato, la Guardia di finanza sequestra 1,5 milioni di prodotti. Guerra alla contraffazione cinese

13 Set 2023 12:00 - di Rosaria Ambrogio
Prato

I militari della Guardia di Finanza di Prato hanno sequestrato circa 1,5 milioni di prodotti costituiti da capi di abbigliamento e accessori con marchi contraffatti. E’ il risultato di un’ispezione nella zona industriale pratese all’interno di un’attività di commercio all’ingrosso di abbigliamento. L’immissione in commercio dei prodotti contraffatti avrebbe permesso un illecito profitto stimabile in circa 1.100.000 di euro.

Prato, territorio cinese

I prodotti di derivazione cinese non sono certo una novità per Prato che da sempre occupa una serie impressionante di attività di origine pechinese. La cittadina alle porte di Firenze registra circa duecentomila abitanti, il 20% dei quali(40mila) sono cinesi, quasi tutti impegnati nel tessile.

Contraffazione dei marchi

Dall’analisi della documentazione acquisita nel corso del controllo è emerso che la ditta operava in violazione alla normativa vigente a tutela dei marchi registrati nazionali ed esteri. L’ispezione, inoltre, ha consentito di identificare anche il fornitore dei prodotti sequestrati in una ulteriore azienda operante nel Macrolotto. Al termine delle operazioni, i titolari delle attività commerciali sottoposte a controllo sono stati tutti denunciati all’autorità giudiziaria per il reato di commercializzazione di capi contraffatti. Gli accertamenti tecnici effettuati con l’ausilio di un consulente specializzato hanno permesso di confermare le ipotesi investigative connesse alla contraffazione dei prodotti sottoposti a sequestro che hanno permesso alla Procura di rinviare a giudizio i responsabili.

I danni della contraffazione per il commercio italiano

I danni della contraffazione tessile sono superiori ai cinque miliardi solo per il nostro Paese. Nel mirino dell’attività criminale finiscono soprattutto prodotti che riguardano l’abbigliamento sportivo, casual e intimo, e ancora le borse, tra hand bag, pochette e zaini. Inoltre, le forze dell’ordine hanno segnalato anche marchi e i pezzi di tessuto, che testimoniano la presenza di attività di produzione e confezionamento. Quest’offerta viene intercettata da una domanda diffusa nel Paese, come fa notare il Censis: l’acquisto di questi prodotti, infatti, è un fenomeno di massa, visto che secondo l’indagine condotta il 2022 dall’istituto di ricerca italiano, 8 milioni di famiglie, pari al 31,2% del totale, hanno comprato almeno una volta abbigliamento o accessori falsi. Di queste, il 20,7% ha acquistato un prodotto falso almeno una volta in modo consapevole.

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