Migranti, Macron fa l’offeso per il monito papale: “Non dobbiamo vergognarci di nulla”
Parigi non ha preso bene il ‘consiglio’ del Santo Padre all’accoglienza e all’integrazione, letto da tutti gli osservatori, media francesi compresi, come una strigliata alla chiusura della Francia di fronte all’emergenza migranti. Che investe soprattutto il nostro Paese, con le coste siciliane e Lampedusa prese d’assalto.
Migranti, l’Eliseo: non ci vergogniamo di nulla
”La Francia non ha nulla di cui vergognarsi” sulla gestione dei migranti”, così una nota puntuta dell’Eliseo in merito all’incontro privato che il presidente francese Emanuel Macron ha avuto a Marsiglia con Papa Bergoglio. La Francia, prosegue il comunicato, ”è un Paese di accoglienza e di integrazione”. Basta alimentare paure -aveva detto papa Francesco nel suo faccia a faccia con Macron a Marsiglia – chi rischia la vita in mare non invade, cerca accoglienza, la vita. Il porto di Marsiglia è da secoli una porta spalancata sul mare, sulla Francia e sull’Europa. Da qui molti sono partiti per trovare lavoro e futuro all’estero. E da qui tanti hanno varcato la porta del continente con bagagli carichi di speranza. Marsiglia ha un grande porto ed è una grande porta, che non può essere chiusa”.
Il monito del papa all’accoglienza da Marsiglia
Un discorso denso e ben orientato, quello del pontefice, che ha chiamato in causa l’Europa. “Il fenomeno migratorio non è tanto un’urgenza momentanea. Ma un dato di fatto dei nostri tempi. Un processo che coinvolge attorno al Mediterraneo tre continenti. E che va governato con sapiente lungimiranza”.
Parigi si offende ma non cambia rotta
Nel giro di poche ore arriva la risposta della presidenza francese che mastica amaro. In queste ore, come è noto, Parigi ha stretto la morsa intorno a Ventimiglia dimostrando scarsa sensibilità agli accordi europei e alla linea impressa dalla presidente Ue, Ursula von der Leyen. Vigilanza stata potenziata anche sui treni. Non soltanto quelli della rotta Ventimiglia-Nizza, ma anche sulle linee Ventimiglia-Cuneo e Breil-Nizza. Tutto indirizzato a “dissuadere” i migranti dall’oltrepassare la frontiera francese.
Scholz insiste: più controlli alle frontiere
Neppure Berlino molla la presa. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz anticipa la sua disponibilità a rafforzare i controlli alle frontiere. Nel quadro – chiarisce – del dibattito aperto nel Paese per un accordo fra le diverse forze politiche moderate (i tre partiti al governo e la Cdu). Per limitare ulteriormente il numero di richiedenti asilo. Il numero dei migranti in arrivo in Europa, e in Germania, “è aumentato drammaticamente”, ha detto in un comizio della Spd a Norimberga. “La Germania è impegnata a garantire il diritto all’asilo. Tuttavia, coloro a cui è stata respinta la richiesta o che hanno commesso reati devono essere rimpatriati”.
Lega: la Germania mandi leOong ad Amburgo
Intanto non si placa la polemiche sulla notizia del probabile finanziamento della Germania a ong per l’accoglienza e il salvataggio di migranti, anche in territorio italiana. Inaccettabile, se fosse vero, è stata la reazione a caldo del Viminale. “Se la Germania vuole finanziare le Ong, mandi le loro navi al porto di Amburgo anziché in Italia. Troppo facile e ipocrita, per i tedeschi e in generale per l’Ue, ‘fare i buoni a casa nostra’”, così l’europarlamentare leghista Susanna Ceccardi.