Mattarella sprona l’Italia: “Nessuna paura del futuro: abbiamo fiducia nel nostro Paese”
Il presidente Mattarella interviene all’assemblea nazionale di Confindustria e sprona l’Italia a non avere paura del futuro. “Se c’è qualcosa che una democrazia non può permettersi è di ispirare i propri comportamenti, quelli delle autorità, quelli dei cittadini, a sentimenti puramente congiunturali. Con il prevalere di inerzia ovvero di impulsi di ansia, di paura. Con due possibili errori: una reazione fatta di ripetizione ossessiva di argomenti secondo i quali, a fronte delle sfide che quotidianamente la vita ci propone, basta denunziarle senza adeguata e coraggiosa ricerca di soluzioni. Quasi che i problemi possano risolversi da sé, senza l’impegno necessario ad affrontarli. Oppure – ancor peggio – cedere alle paure, quando non alla tentazione cinica di cavalcarle, incentivando – anche contro i fatti – l’esasperazione delle percezioni suscitate”, le parole del Capo dello Stato.
Mattarella cita Roosevelt: “Se l’economia è in salute c’è democrazia”
Il presidente della Repubblica ha citato Roosevelt: “Nel discorso con cui Franklin Delano Roosevelt inaugurò la sua presidenza degli Stati Uniti – giusto novant’anni fa – utilizzò una locuzione divenuta, giustamente, famosa, che calza a proposito: ‘la sola cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa, l’irragionevole ingiustificato terrore senza nome che paralizza gli sforzi necessari a convertire la ritirata in progresso”. “Si era nell’ambito della Grande depressione economica del 1929 – ha aggiunto Mattarella- e si fu capaci di passare al New Deal, al ‘nuovo patto’ che vide gli Stati Uniti affrontare i drammatici problemi economici e occupazionali che li avevano devastati, assumendo la leadership del mondo libero. Oggi siamo in una condizione, fortunatamente, ben diversa, che ci conduce, comunque, a richiamare il legame, per quanto possa a molti apparire scontato, tra economia e democrazia”.
“No al capitalismo di rapina”
“Le aziende sono al centro di un sistema di valori, non solo economici-ha aggiunto Mattarella. L’impresa ha responsabilità che superano i confini delle sue donne e dei suoi uomini; e, aggiungo, dei suoi mercati. Le imprese sono veicoli di crescita, innovazione, formazione, cultura, integrazione, moltiplicazione di influenza, fattore di soft-power. E sono, anche, agenti di libertà. Generare ricchezza è una rilevante funzione sociale. È una delle prime responsabilità sociali dell’impresa. Naturalmente, non a detrimento di altre ricchezze, individuali o collettive. Non è il capitalismo di rapina quello a cui guarda la Costituzione nel momento in cui definisce le regole del gioco. Il principio non è quella della concentrazione delle ricchezze ma della loro diffusione”, ha proseguito il Capo dello Stato.
“Fiducia nell’Italia per il futuro”
“Abbiamo fiducia nel nostro Paese e nel suo futuro; e sapere di avere il mondo dell’impresa impegnato, con convinzione e con capacità, per il progresso dell’Italia, è motivo di conforto e di grande apprezzamento”, le parole conclusive di Sergio Mattarella all’assemblea nazionale degli industriali.