La Francia blocca la vendita degli iPhone12 per ragioni di inquinamento elettromagnetico

14 Set 2023 15:28 - di Rosaria Ambrogio
Francia

La Francia mostra i muscoli e blocca la vendita degli iPhone, nella versione 12. La Commissione europea ha ricevuto la notifica di Parigi sulla decisione di fermare le vendite dell’iPhone 12 in Francia a causa del superamento dei valori limite sulle onde elettromagnetiche emesse. Lo ha reso noto una portavoce dello stesso esecutivo Ue, spiegando che la notifica si è resa necessaria ai sensi della direttiva Ue sulle apparecchiature radio. “I Paesi membri hanno ora un periodo di tre mesi per esaminare queste restrizioni e decidere se opporsi o meno”, ha spiegato la portavoce, sottolineando che, “a seconda di ciò che accadrà dopo e delle reazioni che ci saranno”, si apriranno poi diversi scenari per un’eventuale azione Ue. “Per ora la Commissione non prende misure, aspettiamo le reazioni” dei governi, ha precisato la rappresentante della Commissione europea.

La decisione della Francia sugli iPhone

L’autorità transalpina aveva chiesto al produttore, Apple, di “adottare tutti i mezzi disponibili per rimediare rapidamente al malfunzionamento” sugli apparecchi venduti, altrimenti potrebbe chiederne il ritiro. Il ministro francese del Digitale Jean-Noël Barrot aveva dichiarato: “Ho fiducia nel senso di responsabilità dell’azienda nel rispettare le nostre regole. La mia missione è farle rispettare. Se non lo farà, sono pronto a ordinare il ritiro degli iPhone 12 in circolazione”, la profezia del ministro avveratasi il 14 settembre.

Per Apple non c’era alcun problema

Apple, che proprio in queste ore ha presentato l’ultimo modello della serie, l’iPhone 15, ha 15 giorni per mettersi in regola, ma al momento il colosso di Cupertino si è limitato a rispondere che iPhone 12 è certificato come conforme agli standard in tutto il mondo.

Cosa può accadere ora

Il blocco della vendita agli iPhone 12 potrebbe significare un danno per Apple che, come ogni anno, si prepara a presentare la nuova versione del suo prodotto di eccellenza. Ma è presumibile che qualche Paese tra i ventisette dell’Unione possa impugnare la decisione che apre un precedente importante sul fronte della lotta all’inquinamento elettromagnetico.

 

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