Infortuni sul lavoro, al Senato sì unanime alla mozione sulla sicurezza. La Russa ricorda le vittime di Chieti
L’Aula del Senato ha approvato all’unanimità con 139 voti favorevoli la mozione unitaria sul tema delle morti sul lavoro, relatore il senatore di Avs, Tino Magni, e sottoscritta da tutti i gruppi parlamentari. La seduta si è aperta con un pensiero rivolto alle tre vittime dell’ennesimo incidente sul lavoro che proprio oggi si è verificato a Casalbordino, in provincia di Chieti, dove c’è stata una esplosione alla “Esplodenti Sabino”. “Credo sia giusto, aggiungendo questa tragedia alle tante ricordate ieri dal capo dello Stato, che tutti facciano di più per contrastare questo stillicidio che colpisce la convivenza civile della nostra nazione”, ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, aprendo la seduta con un po’ di ritardo perché “ho cercato più notizie sui morti di oggi in Abruzzo”.
La Russa: “Uno stillicidio che colpisce la convivenza civile”
“Dobbiamo fare sempre di più, in ricordo di queste nuove vittime, vi prego di osservare un momento di cordoglio”, ha quindi chiesto La Russa, prima dell’avvio della discussione. La mozione, articolata in 10 punti, impegna il governo ad agire per contrastare la “serie sanguinosa di decessi e infortuni che si verificano con cadenza giornaliera in danno dei lavoratori sul territorio nazionale”. Tra le misure indicate quella di “favorire il potenziamento degli organici e delle professionalità degli enti preposti ai controlli in tema di rispetto delle misure di sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro”.
La mozione contro gli infortuni sul lavoro approvata all’unanimità dall’aula del Senato
Il testo chiede inoltre di “valutare l’opportunità di inserire il settore della manutenzione ferroviaria nella categoria dei lavori usuranti” e di “introdurre disposizioni di carattere premiale in favore delle imprese che assicurino ulteriori e più salde tutele per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e a rafforzare le misure sanzionatorie per le imprese che si rendono responsabili di violazioni in tema di sicurezza”. Tra i punti anche la richiesta di “procedere alla celere implementazione del fascicolo elettronico di ogni singolo lavoratore per la sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché a prevedere percorsi formativi premiali in punto di sicurezza del lavoro, tarati sulle caratteristiche peculiari dei singoli lavoratori”.
Calderone: “Il governo accoglie con grande favore la mozione”
Presenti alla discussione in Senato anche il ministro del Lavoro, Marina Calderone, e il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Il governo, che ha già introdotto nuove norme per la sicurezza con il decreto lavoro, accoglie “con grande favore la mozione con l’auspicio – ha spiegato Calderone – che il tema della sicurezza dei lavoratori possa uscire dal novero degli argomenti oggetto di polemica politica”. “Esprimo sull’intero testo il parere favorevole del governo e mi sento impegnata a riferire puntualmente a quest’aula gli sviluppi dell’attività sui vari punti e a collaborare con la commissione di inchiesta”, ha aggiunto, spiegando che il governo “segue con favorevole attenzione l’iter delle proposte di legge che prevedono l’insegnamento nelle scuole del diritto del lavoro e della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. La formazione non è e non può essere percepita come un costo”.
“Investiamo in formazione: non è e non può essere percepita come un costo”
Calderone, poi, ha riferito di “dati preoccupanti” che emergono dall’attività di vigilanza dell’Ispettorato del lavoro, avviata d’intesa con il ministero. “I primi dati che emergono dagli esiti delle operazioni ispettive ancora in corso ci danno un quadro preoccupante – ha spiegato – ed è proprio la diffusa disapplicazione delle norme che dovrebbero garantire la sicurezza sul lavoro sembra emergere dai primi risultati dell’operazione”. Dunque, anche se gli infortuni sono “in diminuzione nel 2023 rispetto al 2019, prima del Covid, i dati ci dicono che bisogna fare di più per garantire ai lavoratori le più ampie tutele in materia di sicurezza e fare in modo che incidenti mortali e infortuni invalidanti non si verifichino più”.