Immigrato maltratta la moglie: il pm di Brescia chiede l’assoluzione “perché è un fatto culturale”

11 Set 2023 13:47 - di Guido Liberati
fatto culturale, immigrato

Se un immigrato tratta la moglie da schiava non dipende da lui, ma è un “fatto culturale”, quindi va assolto. Diventano un caso politico le parole pronunciate dal pubblico ministero di Brescia nel caso di una donna del Bangladesh vittima di presunti maltrattamenti da parte del marito: come riporta il Giornale di Brescia, il magistrato ha chiesto l’assoluzione per l’imputato con una motivazione che solleva più di una perplessità.

“Un fatto culturale lo porta a maltrattare le donne”

Il pm ha infatti sottolineato che «i contegni di compressione delle libertà morali e materiali della parte offesa da parte dell’odierno imputato sono il frutto dell’impianto culturale e non della sua coscienza e volontà di annichilire e svilire la coniuge per conseguire la supremazia sulla medesima, atteso che la disparità tra l’uomo e la donna è un portato della sua cultura che la medesima parte offesa aveva persino accettato in origine». Il caso viene inquadrato come un reato culturalmente orientato. «La cultura di origine non può essere una scusa. Sono stata trattata da schiava», ha affermato la moglie dell’imputato, che proprio a causa dei continui maltrattamenti ha denunciato l’ex marito.

L’immigrato del Bangladesh che teneva prigioniera la figlia

ìUna richiesta che crea precedenti allarmanti, alla luce di altre condotte violente e maltrattanti di altri immigrati. Emblematico, il comportamento di un uomo 52enne, anch’egli originario del Bangladesh e residente a Milano. Ha infatti picchiato la figlia e reclusa in una stanza a digiuno per giorni. Il motivo della segregazione? Una relazione che la ragazza ventenne aveva con un giovane italiano. Una relazione che il padre non accettava.
Ad avvisare i Carabinieri è stato il fidanzato della ragazza, 23enne e residente a Milano, originario del Bangladesh. Si dice preoccupato per le sorti della fidanzata ventenne, della quale da alcuni giorni non aveva più notizie. Il ragazzo ha spiegato ai Carabinieri che il rapporto sentimentale con la giovane era ostacolato dal padre della ragazza poiché forse aveva già combinato un fidanzamento con un’altra persona in Bangladesh. I Carabinieri, dalle informazioni apprese, sono risaliti alla famiglia residente a Stresa, individuandone l’indirizzo.

 

 

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