I fratelli Savi conoscono la verità su Ustica? L’ipotesi dei familiari delle vittime della “Uno bianca”

12 Set 2023 9:43 - di Monica Pucci

I legali dei familiari delle vittime della Uno Bianca hanno presentato nei mesi scorsi un esposto alla Procura di Bologna con il quale chiedono di riaprire le indagini per trovare mandanti e complici della banda che tra il 1987 e il 1994 seminò il terrore tra Emilia-Romagna e Marche, uccidendo 23 persone e ferendone un centinaio. Nell’esposto dei familiari, assistiti dagli avvocati Alessandro Gamberini e Luca Moser, si fa riferimento anche alla vicenda di Ustica, chiamando in causa Roberto Savi, ex poliziotto, uno dei capi della banda. In particolare, come si spiega nell’istanza, sarebbe stato un ex componente della Uno Bianca, anche lui ex poliziotto, Pietro Gugliotta, a tirare in ballo Savi, in dichiarazioni rese nel 1995, riferendo di alcune confidenze ricevute.

Le rivelazioni di Gugliotta sui Savi e Ustica

Mentre i due si trovavano in auto, passando tra Toscana e Liguria, Savi, riferendosi al disastro del Dc9 che causò la morte di oltre 80 persone, gli avrebbe indicato un luogo dove un aereo francese Mirage aveva sganciato un serbatoio. Savi avrebbe anche detto a Gugliotta di aver pilotato lui il Mirage, partito da Tolone. Effettivamente alcuni rottami del velivolo vennero poi rinvenuti in quella zona, ma non furono collegati a Ustica. Il pm Giovannini all’epoca inviò il verbale dell’interrogatorio al giudice Priore (che seguiva l’inchiesta su Ustica) e Savi fu sentito da Giovannini e Priore, a Roma: disse che Gugliotta era pazzo. La circostanza del coinvolgimento di uno o più aerei da guerra francesi assunse evidenza solo nel 2008, con le dichiarazioni dell’ex presidente Cossiga che portarono alla riapertura delle indagini dei pm romani sulla Strage.

I legami con i servizi segreti

La presenza di aerei francesi nella zona però fu rivelata dall’ex presidente Cossiga solo nel 2008, con dichiarazioni che portarono alla riapertura dell’inchiesta da parte della Procura di Roma. on certezza Roberto Savi, nell’ambito dei rapporti che intratteneva con fonti e mondi legati ai servizi di sicurezza – affermano gli avvocati Gamberini e Moser – ha avuto modo di intercettare notizie afferenti alla strage di Ustica, che solo nell’ambito di alcune agenzie e contesti operativi potevano ‘girare’ nei primi anni ’90”.

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