Dopo i problemi digestivi di Lerner, quelli di udito di Nanni Moretti: “Meloni? Mi dà fastidio, urla…”
Nanni Moretti si aggiunge alla lista dei denigratori dell’Italia all’estero: e in una lunga intervista rilasciata a El Paìs in vista dell’uscita il prossimo 15 settembre de Il sol dell’avvenire in Spagna, il regista e attore romano parla non solo del momento attuale del cinema. Ma anche dello stato della politica italiana, orfana della sinistra al comando dopo anni di governi e presidenti del Consiglio piovuti dal cielo e non dalle urne. Un’occasione ghiotta, per l’ex girotondino, di attaccare premier ed esecutivo in carica e squadernare la solita – ormai decisamente logora – invettiva contro quella che definisce una «destra rozza e grossolana». E la domanda sorge spontanea: cosa non si farebbe per guadagnare qualche spettatore in più oltre confine?
Nanni Moretti all’attacco della Meloni: «Mi dà fastidio, urla così tanto»
Dunque, ci risiamo. Dopo Saviano al delirio ormai a giorni alternati. Con Lerner che annuncia ai social di avere grossi problemi di digestione per le proposte e le scelte di un governo che proprio non riesce a mandar giù. Ora anche Moretti accusa problemi di “udito” – «Meloni? Mi dà fastidio, urla così tanto» dice a El Pais – e si aggiunge alle lagnanze del mainstream, pronto a sparlare beatamente all’estero dell’Italia e dei suoi rappresentanti istituzionali. Il linguaggio è più o meno sempre lo stesso: cambiano giusto i destinatari delle sue invettive. E se prima il chiodo fisso e il nemico da buttare giù dalla torre era Silvio Berlusconi, oggi i bersagli nel mirino del regista sono Meloni e Salvini, definiti assai poco originalmente dal cineasta gli «eredi politici» del Cav.
Intervistato da “El Pais”, il regista s’è detto “spaventato” dal vento di destra in Italia
«Hanno vinto le elezioni perché hanno giocato con la paura. E perché la destra sa semplificare i messaggi, e già sappiamo che i messaggi semplici arrivano sempre agli elettori». Ma come, viene da chiedersi, “lo splendido settantenne” – per citare la celebre battuta di un suo film – non ricorda che a giocare sulla paura dell’uomo nero e ad avvelenare l’ultima campagna elettorale e tutto il post elezioni è stata proprio la sinistra in disarmo e al vuoto pneumatico di proposte alternative e idee, persino negli slogan propagandistici e anti? Qualcosa, però, deve essergli balenato in mente…
Nanni Moretti: «La sinistra cambi, e si ricordi perché è nata»
Perché, proprio mentre afferma di «non avere alcuna considerazione per la Meloni», salvo per dire che gli «dà fastidio che urli così tanto». E subito dopo aver messo al corrente tutti del suo timore per «un vento di destra che è arrivato in Italia e che mi spaventa moltissimo», Moretti ne approfitta per interrompere la solita tirata anti-governativa con un richiamo alla sinistra in panne. «La sinistra non scomparirà, ma dovrà cambiare. Per cominciare, dovrà occuparsi di coloro che si trovano in fondo alla scala sociale, cosa che spesso non fa. I problemi di chi sta in basso, i loro salari, le periferie dove vivono e il lavoro che svolgono. La sinistra dovrà ricordarsi perché è nata».
«Ma non voglio parlare di politica, sono solo un regista…»
E pensare che, tra una frecciatina e l’altra, poco prima di concludere ha anche detto: «Ma non voglio parlare di politica, sono solo un regista…». E alla memoria tornano le sequenze di Ecce Bombo (qui il video della scena citata da Youtube) quando il cineasta nei panni del protagonista, interrogandosi sul modo migliore per farsi notare in mezzo alla folla di una festa, si domanda: «Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte, o se non vengo per niente? O vengo e mi metto vicino a una finestra, di profilo, in controluce, e voi mi chiamate?…». Ecco, la storia che si ripete è un po’ quella…