Coldiretti lancia l’allarme sull’agricoltura: “L’Ue cambi passo, Timmermans ci ha distrutti”

13 Set 2023 13:00 - di Massimo Farina
Coldiretti

Coldiretti lancia l’allarme: l’agricoltura è stata distrutta nel periodo in cui il commissario era Frans Timmermans, oggi candidato alle elezioni olandesi e fautore di quel “green deal” che ha prodotto solo danni al settore agricolo. L’associazione esce allo scoperto con una dichiarazione forte e significativa del suo presidente, Ettore Prandini, nella quale auspica un cambio di passo dell’Unione Europea.

Coldiretti: ” Da Timmermans approccio sbagliato”

“Ringraziamo sinceramente per l’apprezzamento manifestato nei confronti del lavoro degli agricoltori ma ci auguriamo sinceramente che il dopo Timmermans sia profondamente diverso per un settore che più di altri ha a cuore la tutela del territorio e dell’ambiente e per questo ha bisogno di crescere, investire, innovare e produrre di più e non certo di ulteriori lacci”, dice Ettore Prandini in risposta alle parole della presidente Ue Ursula von der leyen.

Importante – sottolinea Prandini – il riferimento della Presidente alla necessità di ridurre la burocrazia, con un obiettivo tangibile di considerare gli effetti sulla competitività delle aziende di ogni proposta legislativa. Occorre infatti superare un approccio ideologico senza basi scientifiche che in nome di un ambientalismo a tutti i costi, rischia di portare – continua il presidente di Coldiretti – un effetto opposto a quello perseguito e cioè all’abbandono dei terreni aggravando così il dissesto idrogeologico che ha comportato danni in Italia e in tutti i paesi della Ue”.

“Le follie dell’Unione Europea in agricoltura”

Sotto accusa secondo la Coldiretti sono infatti “le follie a tavola dell’Ue” per gli effetti sull’agricoltura degli orientamenti comunitari, dalle indicazioni allarmistiche sul vino alle etichette a semaforo che bocciano le eccellenze tricolori a partire dall’olio extravergine, dal divieto della pesca a strascico alla direttiva ammazza stalle che le voleva equiparare all’industria, dalla nuova direttiva Ue sulla riduzione dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari che rischiano di portare a un crollo della produzione del 30% nel comparto”.

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