Bruciato vivo un seminarista in Nigeria e un altro rapito: i cristiani di nuovo sotto attacco
Orrore in Nigeria, dove un seminarista è stato bruciato vivo nella diocesi di Kafanchan, mentre un altro è stato rapito nel sud di Kaduna. È quanto denuncia l’Onlus Acs, “Aiuto alla Chiesa che soffre”. Ennesimo attacco alla Chiesa cattolica in Nigeria che negli ultimi anni è diventato un Paese pericoloso per il clero cattolico. Nel 2022 sono stati uccisi 4 sacerdoti, mentre 28 sono stati sequestrati. Nel 2023 il numero dei membri del clero vittime di rapimenti è già arrivato a 14.
In Nigeria prosegue la mattanza dei cristiani
Come ricostruito da Acs, l’attacco è stato registrato giovedì sera, quando un folto gruppo di banditi Fulani ha assalito e dato fuoco alla canonica della parrocchia di St. Raphael, Fadan Kamantan, nella diocesi di Kafanchan, nello Stato nigeriano di Kaduna. Come confermato dal vescovo di Kafanchan, mons. Julius Kundi, nell’attacco è morto il seminarista Nàaman Danlami, di 25 anni. Il parroco don Emmanuel Okolo e il viceparroco sono invece riusciti a mettersi in salvo dalle fiamme. Rischia ormai di non fare più notizia questo nuovo brutale omicidio e un rapimento di religiosi cristiani in Nigeria: e invece è giusto ogni volta sottolineare la barbarie sottoposta ai cristiani in quella parte dell’Africa: è il grido di dolore che arriva da ACS-Aiuto alla Chiesa che Soffre; la onlus pontificia che dal 1947 è impegnata nel sostegno ai cristiani perseguitati nel mondo.
Nigeria: seminarista bruciato vivo, un altro rapito
Ad Acs monsignor Kundi, vescovo di Kafanchan, ha raccontato: “Gli aggressori volevano rapire il parroco- riporta il Tgcom24- . Quando non sono riusciti a entrare nella casa parrocchiale le hanno dato fuoco. I due sacerdoti sono riusciti a scappare ma il seminarista è stato bruciato all’interno. L’assalto è durato più di un’ora, ma non c’è stata reazione né sostegno da parte delle forze militari. A un chilometro di distanza c’è un posto di blocco, ma c’è stata totale assenza di reazione”, ha aggiunto il vescovo. “I cittadini nigeriani non sono protetti. Difficilmente traiamo beneficio dalle forze di sicurezza”. La scia di terrore è lunga.
Il vescovo di Kafanchan: “I cittadini nigeriani non sono protetti”
Un episodio molto simile è avvenuto nel gennaio 2022, quando il sacerdote cattolico don Isaac Achi è stato assassinato e bruciato nella sua canonica. Mentre il suo assistente, don Colins Omeh, è stato ferito da arma da fuoco. E’ grande il dolore per la morte del giovane seminarista. “È una perdita terribile – ha continuato il vescovo di Kafanchan – . Abbiamo recuperato il corpo di Na’aman Danlami e lo abbiamo portato all’obitorio. Questo seminarista è il secondo membro che perdiamo nella diocesi a causa degli attacchi terroristici dei banditi Fulani. L’anno scorso padre John Mark Cheitnum, direttore delle Comunicazioni della diocesi di Kafanchan, è stato rapito e brutalmente assassinato”, ha ricordato monsignor Kundi. Giovedì 7 settembre un altro seminarista, Ezequiel Nuhu, è stato sequestrato insieme a suo padre. Nuhu, attivo ad Abuja, era andato nel sud di Kaduna per trascorrere una vacanza con la famiglia. Non si hanno più notizie di loro da diverse ore.
“Gli aggressori miravano a rapire il parroco”
“Gli aggressori miravano a rapire il parroco. Quando non sono riusciti ad entrare nella casa parrocchiale le hanno dato fuoco. I due sacerdoti sono riusciti a scappare ma, terribilmente, il seminarista è stato bruciato all’interno”. E’ quanto ha dichiarato in colloquio telefonico con “Aiuto alla Chiesa che Soffre” (Acs) il Vescovo di Kafanchan, mons. Julius Kundi. Sull’ennesimo scempio è intervenuto il capodelegazione di Fratelli d’Italia- Ecr, Carlo Fidanza, presidente dell’intergruppo per la libertà religiosa al Parlamento Europeo. “L’Occidente e l’Unione Europea non possono più fare finta di niente”. Basta voltasi dall’altra parte