Virus Dengue, il paziente zero è a Roma: al via la disinfestazione nei quartieri frequentati dall’uomo
C’è il primo caso romano di virus Dengue a Roma. Le istituzioni sanitarie invitano a evitare allarmismi, ma stavolta, per la prima volta, la febbre tropicale non arriva da una persona al ritorno da un viaggio all’astero, ma il paziente è stato punto a Roma da una zanzara portatrice del temibile virus: un caso che, tecnicamente, gli esperti definiscono “autoctono”.
È il 2 agosto quando l’uomo si presenta al pronto soccorso di un ospedale romano accusando febbre alta ed eruzioni cutanee in diverse parti del corpo. Viene sottoposto ad analisi specifiche l’11 agosto e successivamente scatta la quarantena: è virus Dengue. Il caldo e la spazzatura non raccolta in molte strade della Capitale sono il contesto ideale per la proliferazione della zanzara tigre. Non a caso partirà in queste ore una maxi disinfestazione dell’Ama. Aree coinvolte alla Cecchignola e una grossa porzione del Municipio XIV — in particolari i parchi del Pineto, quello di Valle Aurelia e Monte Ciocci — e cioè le due zone dove si trovano rispettivamente il luogo di lavoro e l’abitazione del romano che ha contratto l’infezione per la puntura di una zanzara.
Virus Dengue: dai sintomi blandi alla febbre emorragica
Nella maggioranza dei casi la febbre dengue si manifesta da 4 a 7 giorni (raramente da 3 fino a 14 giorni) dopo la puntura di una zanzara infetta. Nel 40 fino all’80 per cento dei casi l’infezione ha un decorso asintomatico, ma è anche in grado di provocare un ampio spettro di manifestazioni cliniche. La classica febbre dengue è caratterizzata da febbre alta, mal di testa, dolori articolari. In rari casi può manifestarsi una forma grave denominata febbre dengue emorragica o sindrome da shock dengue, che può avere decorso mortale. La fisiopatologia di questa forma non è stata ancora chiarita del tutto. Spesso si manifesta dopo una nuova infezione indotta da un altro sierotipo di virus dengue.
Con Roma un altro caso “autoctono” di virus Dengue per la puntura di zanzara tigre è stato registrato a Milano. I due casi sono stati segnalati all’Ecdc-European centre for disease prevention and control. Questo evento si inserisce nel contesto europeo nel quale il virus Dengue è trasmesso tramite la zanzara Aedes albopictus, stabilmente presente ormai in gran parte dell’Europa. Casi autoctoni- conclude il ministero – sono stati identificati recentemente in Francia.
L’esperto: “Molti casi non diagnosticati”
I due casi di di “italiani”, non legati ai viaggi, confermati in questi giorni “indicano con chiarezza che si tratta di un’infezione ormai presente nel nostro territorio, con cui dobbiamo convivere, così come anche con altre ‘novità’ come la febbre del Nilo”. Lo spiega all’Adnkronos Salute Diego Fontaneto del Cnr, Istituito di ricerca sulle acque di Verbania. “Ci saranno inevitabilmente nuovi casi segnalati. Ed è anche probabile che alcuni non siano stati diagnosticati, perché non è così immediato pensare a questa malattia e fare i test, a meno che non si vada in ospedale”, aggiunge. “Se fino a ieri quando ci pungeva una zanzara non ci si pensava più una volta passato il fastidio, ora dobbiamo pensarci – continua – e cercare di limitare, per quanto possibile, le punture usando repellenti, zanzariere, abbigliamento adeguato”. L’esperto ricorda che “gli istituti zooprofilattici stanno facendo una sorveglianza a tappeto, con analisi e monitoraggi di tutti i tipi. Dobbiamo essere fiduciosi nel loro lavoro per ridurre al massimo i casi. Al momento il problema è molto limitato ma, in ogni caso, il sistema di sorveglianza è attivo ed efficace”.