Usa, quarta incriminazione per Donald Trump: l’ex presidente giovedì in carcere ad Atlanta
Donald Trump si costituirà giovedì per la sua quarta incriminazione: aver tentato, insieme ad altri, di sovvertire il voto in Georgia nelle presidenziali del 2020. Ma questa volta non dovrà presentarsi in tribunale bensì nel carcere di Rice Street ad Atlanta, famigerato per il suo sovraffollamento, le sue pessime condizioni igienico-sanitarie e la catena di morti misteriose. Contrariamente a quanto accaduto per le precedenti incriminazioni, Trump subirà la rilevazione delle impronte digitali e si sottoporrà al rito della foto segnaletica, sempre che non decida poi di farne un santino elettorale a conferma del suo martirio politico-giudiziario. In più, ha dovuto pagare una cauzione di 200.000 dollari, la più alta tra i correi, per restare in libertà.
Per Trump impronte digitali e foto segnaletica
Chi invece di soldi non ne ha è il suo ex avvocato Rudy Giuliani, le cui richieste di aiuto non sembrano aver finora trovato sponda nel Tycoon. A Trump sono state infine imposte severe misure restrittive: non potrà intimidire testimoni o imputati né potrà comunicare con loro se non attraverso i suoi avvocati. Un bavaglio che tuttavia non gli ha impedito di attaccare nuovamente su Truth la procuratrice Fani Willis, che «continua a far campagna e a raccogliere soldi con questa caccia alle streghe in stretto collegamento con il corrotto dipartimento di giustizia di Joe Biden». Stessi vincoli anche per gli altri imputati.
L’ex presidente in libertà su cauzione
Tra loro l’avvocato John Eastman, ritenuto la mente del piano per ribaltare l’esito delle elezioni. Trump, intanto, forte degli ampi vantaggi nei sondaggi, non solo diserterà mercoledì sera il primo dibattito tv su Fox News tra candidati repubblicani alla Casa Bianca organizzato dal partito ma cercherà di boicottarlo con un’intervista trasmessa in streaming nelle stesse ore su X, l’ex Twitter. Un’intervista già registrata nei giorni scorsi con l’amico e sostenitore Tucker Carlson, l’anchor cacciato da Fox che sta lanciando sulla piattaforma di Elon Musk una propria media company su abbonamento. I suoi rivali, otto quelli qualificatisi al confronto, cercheranno di approfittare della sua assenza per emergere. Ma lui resterà l’ingombrante convitato di pietra, che oscurerà anche i commenti del giorno dopo con lo show del suo arresto.