Un “luogocomunista” di nome Raimo. Tutte le ovvietà della nuova stella radical-chic

31 Ago 2023 18:37 - di Valerio Falerni
Raimo

Dice un proverbio africano che «quando il sole è basso anche i pigmei hanno l’ombra lunga». Se così, quello che illumina il Belpaese deve trovarsi proprio rasoterra se anche uno come Christian Raimo (chi era costui?) da tempo impazza sulle reti tv in qualità di non si sa bene cosa. Infatti, più che argomentare, si agita, saltella, brandisce libri (che probabilmente non ha letto e che se ha letto non ha capito), invoca la Costituzione e, soprattutto, spara minchiate a raffiche che manco un mitra… Dalla sua scheletrica biografia su Wikipedia si apprende che è laureato in filosofia, disciplina che ha insegnato in diversi licei romani, la qual cosa spiega meglio di mille convegni la crisi in cui si dimena la scuola italiana di ogni ordine e grado.

Raimo, un esperto del… nulla

Sceneggiatore tv, collaboratore di testate di sinistra come Manifesto e Liberazione, blogger di riviste letterarie semiclandestine, Raimo è il classico simil-intellettuale luogocomunista, uno di quelli che «il fascismo non è un’idea, ma un reato». Ma anche uno che i «fascisti» li vede dappertutto, soprattutto quando non ci sono. Insomma, un Paolo Berizzi senza scorta. Evidentemente, questo è quel che al giorno d’oggi passa il convento progressista. A conferma che i tempi cambiano, e non sempre in meglio.

Nostalgia di Sciascia e Pasolini

Già, una volta provvedevano i Pasolini e gli Sciasciaépater le bourgeois con analisi controcorrente e posizioni anticonformiste, oggi invece ci tocca navigare nel banal grande, appunto, dei Raimo e di quelli come lui. Se siamo costretti ad occuparci di tanta nullità culturale, è solo perché l’altra sera a In Onda Estate ha sconcertato la pochezza delle sue argomentazioni, inversamente proporzionali al livore con cui le esprimeva. Per giunta, da «storico del neofascismo» (ipse dixit). Il che non gli ha impedito di inanellare sul tema una sequela di stupidaggini, al cui confronto sarebbe apparso figo persino un volantino di un collettivo anni ’70. E già così gli va di lusso, perché dopo averlo visto e sentito in tv è forte il sospetto che Raimo appartenga più alla categoria dello studente somaro che a quella del «cattivo maestro».

 

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *