Ronaldo fa gol e si fa il segno della croce in Arabia Saudita: rischia il carcere
Ronaldo segna e si segna. Ma rischia ancora una volta grosso. Il grande fuoriclasse portoghese è il protagonista per eccellenza del campionato arabo, l’Eldorado del calcio. Ma ancora non sa che non si trova in un Paese democratico e liberale. Il tiro dagli undici metri che ha portato l’Al Nassr alla finale della competizione dei Paesi arabi dove affronterà l’Al Hilal di Koulibaly e Milinkovic-Savic è diventato un caso.
Dopo aver trasformato il rigore al 75′, Ronaldo, prima di esultare con il suo classico ‘Siuuu’, si è fatto il segno della croce. E il gesto in Arabia Saudita è proibito. I non musulmani non possono nemmeno pregare in pubblico o esibire collane od oggetti religiosi in vista. E chi trasgredisce queste regole è accusato di fare proselitismo.
Il precedente di Juan Pablo Pino
Altri episodi come questo in passato sono stati puniti severamente. Come è successo al colombiano Juan Pablo Pino che fu addirittura arrestato perché fu sorpreso in un centro commerciale di Riad con una maglietta strappata da cui s’intravedeva un tatuaggio che raffigurava Gesù. Difficile, però, che gli arabi, interessati ad organizzare i mondiali del 2034, tocchino una star mondiale come Cristiano Ronaldo.
Ronaldo e il gesto osceno di aprile
L’imprudenza del cinque volte pallone d’oro si era già vista ad aprile scorso, quando fu protagonista di un gesto assai meno nobile che in un Paese intollerante come l’Arabia Saudita non è tanto gradito. Rientrando negli spogliatoi alla fine di una partita, Cristiano Ronaldo aveva rivolto un gesto osceno ai tifosi avversari che lo stavano provocando cantando il coro che lui odia più di ogni altro. La reazione di CR7 al coro “Messi, Messi!” era stata difatti vergognosa: il lusitano aveva risposto toccandosi più volte i genitali e rivolgendo smorfie di sfida nei confronti dei supporter dell’Al-Hilal. Le immagini di quel gestaccio immortalato dalle telecamere avevano fatto il giro del mondo.