Rinviato il salario minimo: ora c’è lo spazio per il confronto. Ma l’opposizione strepita in Aula (video)

3 Ago 2023 13:15 - di Federica Parbuoni
salario minimo

Con 168 voti favorevoli, 127 contrari e 3 astenuti la Camera ha approva la questione sospensiva relativa alla proposta di legge su salario minimo. Se ne riparlerà dunque tra 60 giorni, come indicato dalla maggioranza per consentire quel confronto serio e costruttivo indicato come strada anche dal premier Giorgia Meloni. La data della riapertura della discussione dovrebbe essere il 29 settembre. Il risultato del voto è stato accolto da un coro di “vergogna, vergogna” da parte dell’opposizione, che evidentemente preferisce usare il tema del dialogo per la propaganda invece che per cercare di perseguire una misura sostenibile di contrasto al lavoro povero.

Il clamoroso autogol di Conte: “Sono 10 anni che proponiamo il salario minimo”

A offrire uno show particolarmente interessante in Aula è stato Giuseppe Conte, che nella foga di attaccare il governo ha segnato un clamoroso autogol. “Il M5S sono 10 anni che propone il salario minimo e anno dopo anno abbiamo convinto sempre più forze politiche e sociali, negli ultimi mesi si sono convinte anche le forze di opposizione più scettiche. Resta da convincere solo Giorgia Meloni”, ha detto Conte, forse non rendendosi conto di aver di fatto confermato che tutta la foga di oggi sul provvedimento è puramente strumentale: perché, come domandato già da vari esponenti della maggioranza, il M5S non ha approvato una legge in questo senso quando governava? E magari nel periodo in cui governava con il Pd, oggi ugualmente folgorato dall’idea di fissare per legge la soglia del minimo salariale?

La strana concezione del tempo di Elly Schlein

Anche Schlein, c’è da dire, non si è risparmiata. “Se ci fosse la volontà politica da parte di questo governo di far fare un salto in avanti alla dignità del lavoro, ci sarebbe stato tutto il tempo per approvare già oggi, insieme, questa nostra proposta”, ha detto la segretaria dem, che ha scoperto la fretta grosso modo nell’ultimo mese. Si tratta di un altro tema su cui la maggioranza ha avuto in questi giorni gioco facile a smascherare i giochetti di parole. “Ci avete messo 240 giorni per presentare una proposta unitaria” e ora “in 21 giorni pensavate che la maggioranza avrebbe raccolto le vostre esigenze?”, ha detto il capogruppo di FdI, Tommaso Foti, nel corso del suo intervento in aula della scorsa settimana, rispondendo ai tentativi di diktat dell’opposizione che, nonostante l’apertura del premier al confronto, continuava a pretendere un’approvazione immediata della sua proposta. Proposta, per altro, priva di coperture finanziarie.

Rizzetto: “Conte mai venuto in Commissione quando affrontavamo il salario minimo”

“In 10 anni che sono stati al governo, i loro ministri del Lavoro non hanno mai introdotto questa misura né è stata mai presa in considerazione. La loro pdl presentata in commissione Lavoro non ha copertura finanziaria ed è di interpretabile applicazione come almeno l’80% delle audizioni, da loro chiamate, ci hanno confermato”, ha commentato il presidente della Commissione lavoro e deputato di FdI, Walter Rizzetto. “Voglio nuovamente ricordare che il presidente Conte non ha mai partecipato ai lavori di Commissione quando il tema trattato è stato il salario minimo, così come spesso non abbiamo visto i deputati delle opposizioni alle audizioni”, ha proseguito Rizzetto, ribadendo che “la maggioranza e il governo offriranno soluzioni concrete e dignitose per un aumento dei salari”. Rizzetto quindi ha invitato le opposizioni “a non soffiare oltre sul fuoco della protesta”. “La politica – ha ricordato – è responsabilità e buon senso”.

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