Rdc, l’esperto smonta le bufale M5S sulla formazione: “I corsi ci sono e il governo li incentiva”

3 Ago 2023 10:48 - di Sveva Ferri
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Non è vero che mancano i corsi di formazione per uscire dal reddito di cittadinanza: “ci sono” e le misure introdotte dal governo, a cominciare dai 350 euro di sostegno per chi li segue, vanno nella direzione giusta per “incentivarli”. A smentire una delle tante bufale messe in campo dall’opposizione, Giuseppe Conte in testa, in questi giorni di polemiche sulla sospensione del Rdc è Roberto Santori, amministratore delegato di Challenge network e presidente sezione Formazione, consulenza e attività professionali di Unindustria, che semmai trova una criticità nel coordinamento tra le Regioni, che va incrementato insieme al personale dei centri per l’impiego.

Le bufale di Conte sul Rdc: “Il governo non ha offerto nulla”

Nella sua arringa durante la discussione di ieri alla Camera, Conte aveva tuonato contro il governo dicendo che “non avete offerto nulla, corsi di formazione, sostegno alternativo, nulla, di nulla, abbandonandoli a se stessi”. Due bufale in una, visto che corsi di formazione e sostegno per gli occupabili vanno insieme. Come ricordato dal ministro del Lavoro, Marina Calderone, infatti, chi accede alla formazione al lavoro avrà un “supporto” di 350 euro, che “è per la singola persona”. “Quindi – ha chiarito il ministro – se il nucleo familiare ha più soggetti che accedono al programma, la somma di 350 euro è per ogni singola persona”.

Santori: “Legare il sostegno economico ai corsi di formazione è incentivante”

Intervistato dal Messaggero, Santori ha spiegato che l’aver creato una relazione tra la formazione e il sostegno economico “è incentivante”. “Se poi i centri per l’impiego migliorassero non ci sarebbe alcun alibi. In ogni caso non credo che ci saranno problemi a trovare i corsi di formazione”, ha spiegato l’ad di Challenge network, spiegando che “le opportunità per fare formazione ci sono ed è già attivo il programma Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori), legato al Pnrr”. Il programma, ha aggiunto, è già partito in molte Regioni, tra le quali Lombardia, Lazio, Veneto ed Emilia. Parlando di “uno strumento molto funzionante”, Santori ha sottolineato che prevede “corsi adeguati per formare a lavori di base come l’operaio e il cameriere, ma in alcuni casi anche a lavori manuali specializzati. Questo per ridurre il paradosso del divario che c’è in alcuni settori tra domanda e offerta di lavoro”.

“Gli ex percettori di Rdc perfetti per essere occupati in determinati settori”

“Gli ex percettori di Rdc – ha aggiunto – sono perfetti per essere occupati nel mondo alberghiero, turistico, della ristorazione, delle attività di produzione, dell’edilizia e della manifattura”. Anche le altre misure adottate dal governo, poi, hanno tutte le carte in regola per invertire la rotta e riportare le politiche attive per il lavoro al centro della scena politica, partendo proprio dall’efficientamento dei percorsi di formazione. “Innanzitutto l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal) è stata accentrata sotto il ministero del Lavoro, è diventata una sorta di organo esecutivo del dicastero e questo – ha sottolineato Santori – può facilitare il coordinamento tra occupabili, formatori e imprese. Potrà essere utile anche la piattaforma statale dove cercare i corsi di formazione, anche se dovrà essere del tutto accessibile e facilmente utilizzabile”.

“I corsi ci sono per tutti, semmai non ci sono abbastanza partecipanti”

Dunque, ci sono corsi per tutti e le misure del governo vanno nella giusta direzione. Inoltre, ci sono anche “3 miliardi a disposizione”. Il problema è che “non ci sono abbastanza partecipanti”. Per l’esperto “il programma Gol potrebbe essere aggiornato, con nuovi cataloghi e rendendolo più coerente con le esigenze delle imprese, ma non è un problema di risorse e numero di formatori”. Inoltre, c’è anche che “le aziende in prima persona si stanno attivando e si attiveranno sempre di più per formare le persone di tasca loro”.

La necessità di “più coordinamento tra le Regioni”

Quello che serve, a questo punto, ha chiarito l’esperto nell’intervista firmata da Giacomo Andreoli, “è più coordinamento tra le Regioni, al livello di tempi e regole: devono accelerare sul programma Gol in maniera capillare, senza che una sia più avanti dell’altra. E poi serve completare le assunzioni nei centri per l’impiego e trasformare il loro personale: devono essere incentivati per andare a caccia degli occupabili che prendevano il Rdc. Quindi devono fare il matching con i corsi di formazione e le aziende, anche tramite strumenti digitali. Insomma, imitare le agenzie private, restando pubblici: quello che dovevano fare i navigator, ma meglio”, ha concluso Santori.

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