Polito: “Meloni domina la scena. Non ricordo una luna di miele con l’elettorato così prolungata”

29 Ago 2023 9:54 - di Redazione
Meloni Polito

Meloni premier credibile in Italia e all’estero. Ha puntato tutto sulla crescita e si dimostra affidabile. Sta togliendo ogni argomento alla sinistra. È l’elogio di Antonio Polito, editorialista del Corriere della Sera, di certo al di sopra di ogni sospetto di simpatie meloniane. Nell’intervista a Libero, ad Annalisa Chirico, guarda con obiettività all’azione del presidente del Consiglio su una pluralità di temi essenziali.
«Meloni ha abbandonato il sovranismo, la sua bussola è l’interesse nazionale». Ancora: «Meloni è the only show in town, l’unico esperimento politico in corso. Domina la scena a destra e sinistra – prosegue l’editoralista del Corriere – E come ha notato Luca Ricolfi, da dieci mesi il premier spiazza la sinistra: toglie agli avversari ogni margine di azione perché occupa la scena in modo totalizzante. Con la tassa sugli extraprofitti delle banche, con il taglio del cuneo fiscale, con la proposta sul salario minimo il premier lascia alla sinistra ben pochi argomenti».

Antonio Polito: “La bussola della Meloni è l’interesse nazionale”

«In Europa il premier ha scommesso tutto sulla credibilità, e ha fatto bene. Sovranismo e nazionalismo non sono sinonimi, e oggi per Meloni viene prima il secondo». E osserva facendo chiarezza sul lessico politico. «A guidare l’azione del premier non c’è una rivendicazione sovranista ma la lucida consapevolezza che per contare l’Italia deve stare in Europa e in Occidente; deve sedere ai tavoli che contano, deve essere disposta a cedere sovranità, ove necessario, per realizzare l’interesse della nazione». Polito fa una considerazione importante. La parola “nazionalismo” nel linguaggio degli avversari politici è una “bestia nera”. Sbagliano. «I nazionalismi non sono affatto uguali. Nella storia l’idea di nazione è stata usata sia per liberare popoli oppressi, come nella costruzione dell’Italia unita, sia per opprimere altri popoli, come è avvenuto con la Germania nazista. In Ucraina esiste un nazionalismo ucraino che si batte contro l’invasore russo. Il pensiero conservatore può nutrirsi di idee nazionaliste senza essere per questo antidemocratico».

“Non ricordo una luna di miele con l’elettorato così prolungata”

Quindi si passa alla manovra economica, ai conti pubblici, alle risorse che il governo sta cercando per venire incontro alle famiglie e alle imprese. Non ha consigli da dare Polito, ma una considerazione: «Fino ad oggi, il principale merito del premier è aver consentito che la crescita proseguisse. In economia i governi fanno bene quando non fanno. Meloni ha deciso di giocare la sfida dell’affidabilità, e a giudicare dai risultati economici e dalla postura dell’Italia nei vertici internazionali si può dire che questa sfida la sta vincendo. Non ricordo una luna di miele con l’elettorato così prolungata dopo quasi un anno di governo». L’unico neo – a giudizio dell’editorialista – è  il prelievo sugli extraprofitti delle banche. «Con questo provvedimento si manda al mondo un messaggio: il governo italiano può decidere, da un momento all’altro, di tassare questa o quella categoria».

Polito: “Meloni potrebbe ottenere un secondo mandato alla prossime politiche”

Difende il silenzio del premier sul caso Vannacci. «Ha fatto benissimo, Meloni evita da sempre la sovraesposizione, anzi periodicamente sparisce un po’ dai radar perché sa che l’eccesso di popolarità si ritorce contro. Sul caso Vannacci, ha sapientemente evitato commenti perché lo sforzo del premier, riuscito alle ultime elezioni politiche, è quello di parlare alla maggioranza del Paese. Non a caso è stato Guido Crosetto a respingere per primo queste critiche: il ministro della Difesa incarna lo spirito della destra che vuole parlare alla maggioranza». Passando nel campo degli avversari Polito osserva: «Questa opposizione è debolissima. Il Pd è alla disperata ricerca di una via d’uscita dalla crisi storica della socialdemocrazia europea. La cerca attraverso una riscrittura della propria identità: come difensore delle minoranze, di tutte le minoranze». Una via – ragiona- «destinata al fallimento». Poi la stilettata tragica: Elly Schlein  «non rappresenta un pericolo per Meloni, al contrario la rafforza. Meloni ha l’obiettivo di guidare la destra anche alle prossime elezioni politiche per ottenere un secondo mandato: sarebbe la prima volta in assoluto, dal 1994». Tutt’altro discorso per il Pd. Domanda la Chirico: Guiderà la Schlein il Pd alle prossime politiche? Risposta secca: «Secondo me no».

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