Panico a Pordenone, ex militare armato barricato in casa: palazzo evacuato e negoziatori in campo
Giornata di terrore a Cordovado (Pordenone), dove un ex militare armato si è barricato in casa: quartiere terrorizzato e una città sotto choc. L’ex militare armato è asserragliato in casa da ore, dopo essere stato visto girare in paese a torso nudo, brandendo una pistola. Sul posto i carabinieri, i vigili del fuoco e gli artificieri che hanno staccato luce e gas allo stabile, evacuato per ragioni di sicurezza. I negoziatori dei carabinieri si mettono subito in contatto con l’uomo – Luca Orlandi, un ex ufficiale di complemento di 55 anni –. Mentre per precauzione sono state chiuse anche le attività commerciali del centro del paese – e i negozianti allontanati – vicine alla palazzina dove vive l’uomo, che aveva dato segni di squilibrio mentale e contro cui i vicini di casa avevano fatto diversi esposti.
Pordenone, uomo armato barricato in casa da ore: è un ex militare 55enne
La vicenda, esplosa in tutto il suo potenziale di paura e panico dei residenti, è in corso di svolgimento dalla tarda mattinata di oggi. E si prolunga ormai da tutto il pomeriggio. Una vicenda che sta tenendo tutti con il fiato sospeso, anche perché, come ha reso noto il questore di Pordenone, Luca Carocci – che sta seguendo in prima persona la vicenda insieme ai carabinieri – il 55enne «ha nella propria disponibilità molti fucili per uso sportivo». Una minaccia latente, quella messa in atto dall’ex militare che, secondo quanto apprende l’Adnkronos, ieri avrebbe pubblicato dei video sul proprio profilo social nei quali minacciava le autorità e annunciava gesti autolesionistici. Il gesto, verosimilmente, sarebbe riconducibile alla scoperta di un provvedimento a suo carico di ritiro delle armi.
Forse quella dell’ex ufficiale di complemento è una reazione al provvedimento sul ritiro delle sue armi
«I suoi atteggiamenti odierni derivano, con ogni probabilità, dalle puntuali verifiche dei nostri uffici – ha precisato il questore Carocci, ripreso dal Tgcom24 –. Verifiche che hanno permesso di evidenziare anomalie nell’equilibrio psicofisico di questo soggetto, all’atto del rinnovo del permesso per la detenzione delle armi». Il questore, oltretutto, ha spiegato sul punto che «per proseguire a usare quei fucili, l’uomo avrebbe dovuto produrre un certificato di idoneità psicofisica». Un documento che l’uomo che oggi si è asserragliato in casa, «non ha mai consegnato».
Il Prefetto: «Situazione preoccupante, ma garantita incolumità pubblica»
Una scia di follia e paura, dunque, culminata nell’asserragliamento di oggi. E che sembra procrastinarsi, dilatando nel tempo angoscia e preoccupazione. Mentre scriviamo, è ancora in corso il colloquio tra l’uomo, originario di San Donà di Piave, e i negoziatori dei carabinieri che sono sul posto dalla tarda mattinata di oggi. «La situazione è preoccupante. I carabinieri sono sul posto con i negoziatori che stanno cercando di entrare in contatto con il 55enne, che non risponde», ha fatto sapere poco fa all’Adnkronos Domenico Lione, Prefetto di Pordenone.
Uomo armato barricato in casa: stabile evacuato, intera zona interdetta e negoziatori al lavoro
Aggiungendo: «Le persone sono state subito evacuate dallo stabile e sotto il profilo dell’incolumità pubblica c’è una certa tranquillità. Certo, è una operazione molto delicata. L’uomo è titolare di un porto d’armi per tiro al volo scaduto e le armi andavano ritirate». Un provvedimento obbligato e una reazione estrema, che ancora deve scrivere la parola fine alla vicenda.