“Mi chiamo Putin”, l’incredibile vicenda di un uomo che ha usato almeno 200 nomi diversi
“Mi chiamo Putin”. Quello del presidente russo era uno nei nomi usati per darsi un’identità. Era stato identificato sotto numeri alias, tanto da accertarne circa 150. Perciò risultava impossibile risalire alle esatte generalità e alla nazionalità. Inoltre, in più occasioni, diceva di essere cittadino russo. È la storia di un uomo “senza identità”, che da Monza è stato allontanato dal territorio nazionale con le generalità di “sconosciuto”.
“Mi chiamo Putin”, doveva lasciare il territorio europeo
L’uomo era più volte destinatario dell’ordine di lasciare il territorio europeo. Contro di lui denunce per resistenza a pubblico ufficiale. Il primo agosto scorso è stato notato in una piazza cittadina dalla squadra volanti mentre era adagiato a terra su un materassino. Intralciava la circolazione dei veicoli.
Il tentativo di instaurare un dialogo
Volendosi accertare delle sue condizioni di salute, l’equipaggio ha cercato di instaurare un dialogo. Alla vista della polizia, però, l’uomo si è alzato in piedi. E alla richiesta di fornire le proprie generalità, è rimasto immobile fissando il vuoto. Non ha accennato una risposta alle domande degli operatori. Una volta accertato che fosse privo di documenti identificativi e che non avesse necessità immediata di cure mediche, gli agenti lo hanno accompagnato in questura. Volevano identificarlo e consentire di rintracciare eventuali familiari.
Un mistero anche sul luogo di nascita
Dopo gli accertamenti del caso, anche tramite rilievi fotografici e dattiloscopici, gli agenti hanno scoperto che l’uomo aveva utilizzato più volte numerosi alias. Tra cui il “Mi chiamo Putin”. In particolare, in occasione delle precedenti identificazioni avvenute un po’ in tutta Italia oltre che in altri paesi europei, l’uomo aveva dichiarato differenti nomi e nazionalità europee ed extracomunitarie. Dava diverse date di nascita, risultava talvolta nato in Austria, dove era stato responsabile di danneggiamento, talvolta in Lussemburgo, segnalato nel 2020 per resistenza a pubblico ufficiale. Aveva anche sferrato un pugno a un passante.
Destinatario di un foglio di via obbligatorio
E ancora, dichiarato di cittadinanza russa nato nel 1977 e nel 1972, era stato destinatario di un foglio di via obbligatorio emesso dal questore di Pescara nel 2021 e aveva messo a segno numerose violazioni del provvedimento con conseguente deferimento all’autorità giudiziaria, violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Ha dichiarato almeno 200 nomi diversi
Nell’arco della sua permanenza sul territorio nazionale ed europeo l’uomo ha dichiarato almeno 200 nomi e date di nascita differenti. E in successivi controlli della polizia aveva detto più volte di essere apolide, ora cittadino tedesco, ora austriaco, ora cittadino dei Paesi Bassi e del Regno Unito. Al termine degli accertamenti le generalità dell’uomo sono state inserite e segnalate anche al servizio cooperazione internazionale di polizia per tentare di risalire alle esatte generalità. Per l’uomo è stato quindi disposto l’allontanamento dal territorio nazionale con le generalità di “sconosciuto”.