Meloni sente Saied sulla questione migranti. Da Lampedusa parte lo sgombero di mille persone

30 Ago 2023 8:19 - di Giulio Fioretti
Meloni

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto, martedì 29 agosto, una conversazione telefonica con il Presidente della Repubblica di Tunisia, Kais Saied. Al centro dei colloqui le relazioni bilaterali e la gestione dei flussi migratori alla luce della emergenza che continua a colpire entrambi i Paesi. Si è convenuto sulla necessità di continuare ad aumentare gli sforzi a tutto campo per rafforzare la lotta contro la migrazione illegale. Il Presidente Meloni ha assicurato il costante sostegno alle Autorità tunisine da parte italiana e nel contesto europeo.

Gli interventi in cantiere

Il Governo ha un cronoprogramma sul dossier migranti: ogni settimana – per fare il punto – si riunirà la cabina di regia nel Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica. Quello di lunedì, con il Cisr che si è riunito al termine del Consiglio dei ministri, dovrebbe quindi diventare un format stabile. Dell’organismo, presieduto dalla premier Giorgia Meloni, fanno parte l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano, i ministri di Esteri, Interno, Difesa, Giustizia, Economia, Imprese e Made in Italy e Ambiente. Segretario è il direttore del Dis, Elisabetta Belloni.

Nel giro di un paio di mesi, il nostro Paese fornirà alla Tunisiamotovedette, pick-up e radar, tutto il necessario per pattugliare adeguatamente le coste e frenare le partenze. Ulteriori 105 milioni di euro arriveranno dall’Europa per il paese tunisino, con il rafforzamento della Guardia costiera e con l’invio di 17 unità riequipaggiate e otto completamente nuove.

Emergenza Lampedusa, oggi i trasferimenti

Il maltempo ha azzerato le partenze. Per la prima volta dal 7 agosto sono passate 24 ore senza sbarchi. E si è potuto dare un po’ di respiro all’hotspot sovraffollato di Lampedusa. Sono 2.614 i migranti attualmente presenti, fra cui 316 minori non accompagnati, nell’hotspot dell’isola dove nei giorni scorsi si è arrivati anche ad oltre 4 mila ospiti.  Il 29 agosto sono stati trasferiti 591 nordafricani con la nave militare Mimbelli per Augusta.

Sempre martedì sera  con 274 migranti a bordo, è salpato il traghetto di linea Galaxy per Porto Empedocle. Il  comandante della motonave è salpato nonostante sul molo commerciale ci fossero ancora altri 200 migranti da imbarcare e questo perché vi erano dei voli di linea in arrivo all’aeroporto. La polizia ha scortato, a piccoli gruppi, altri 420 ospiti dell’hotspot che sono stati imbarcati sulla nave Lampedusa che farà rotta verso Trapani. Sono stati annullati, intanto due voli aerei militari previsti per il pomeriggio con destinazione  Bari. Le variabili climatiche, nonché l’affollamento di porto, aeroporto e moli turistici, in poche centinaia di metri, creano anche queste ulteriori criticità. Per stamattina, su disposizione della Prefettura di Agrigento, 600 migranti verranno trasferiti con la nave militare San Giorgio, altri 500 con il traghetto di linea Galaxy.

Gli sbarchi dei migranti e il ruolo delle ong

La scorsa settimana aveva suscitato scalpore nel mondo della sinistra il fermo di alcune ong e l’applicazione del decreto Pianteosi in Toscana. Un allarme ingiustificato, atteso che si applicavano le disposizioni di una legge dello Stato, ma anche una sorta di mancanza di consapevolezza della necessità di non caricare ulteriormente alcuni hotspot come quello di Lampedusa. Lo stesso prefetto di Agrigento era intervenuto duramente ricordando come la situazione di Lampedusa fosse insostenibile e come le stesse ong, attraverso il continuo approdo sulle coste, contribuissero ad ingolfare i centri di ospitalità e ad aumentare il flusso dell’immigrazione clandestina.

L’azione del governo Meloni e il ruolo dell’Europa

Il governo Meloni ha dovuto ereditare i disastri di esecutivi che, dopo la parentesi di Salvini al Viminale conclusasi il 2019, hanno pensato bene di non fare nulla contro l’immigrazione clandestina. Anzi, per tre anni sono stati praticamente sospesi gli accordi bilaterali con i Paesi del Corno d’Africa e si è consentito alle ong di poter sbarcare tranquillamente in Italia. C’è bisogno, nell’attesa che fermenti il Piano Mattei, di un’Europa che aiuti a limitare gli ingressi e si faccia carico di quelli già avvenuti con una distribuzione equa dei migranti. Parole dette dal presidente Mattarella, dal Papa e da chiunque abbia buonsenso. Le ong sbarcavano da noi dopo avere attentamente evitato di farlo in Spagna, a Malta, in Grecia.

Un’Europa vera e diversa, che si spera possa nascere dopo le elezioni europee, deve immediatamente porsi il problema di non lasciare sola l’Italia a fronteggiare una questione che è strutturale e non emergenziale e che richiede una visione politica condivisa, come ha sempre sostenuto Giorgia Meloni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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