La manovra comincia a prendere forma, il governo lavora alle priorità: aiuti a famiglie e imprese
Una manovra “prudente” spiega il premier Meloni. L’esecutivo è già al lavoro per mettere mano alle priorità individuate. «Lavoro, sostegni alle famiglie e alle imprese e contrasto al carovita», puntualizzano Tommaso Foti e Lucio Malan. Meloni predica responsabilità ed è l’atteggiamento con cui rivendica di aver finora mantenuto a bassi livelli lo spread (60 punti più basso di un anno fa) tra Btp e Bund decennali tedeschi. Un approccio consigliato anche dal rallentamento dell’economia della stessa Germania che rischia di inguaiare l’intera Unione europea. Lunedì è previsto il primo Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva.
Manovra: Rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale
Tra i primi interventi da blindare c’è la conferma, rendendolo strutturale, del taglio del cuneo fiscale. Poi il sostegno alle famiglie e ai pensionati. Insomma, il “carnet” è sostanzioso, l’intenzione è quella di mettere in campo strumenti volti a sostenere i cittadini: soprattutto le famiglie numerose, che faticano ad arrivare a fine mese, tanto più di fronte a un’inflazione che non accenna a diminuire. Pertanto, il governo punta a rinnovare il taglio del cuneo fiscale rafforzato per i redditi fino a 35mila euro. Pronto un primo pacchetto di 1,5 miliardi. La priorità è fermare il calo demografico: a tutti i ministri è stato chiesto di fare proposte orientate a favorire le nascite. Fra questi l’assegno unico, il sostegno economico (dai 50 ai 190 euro al mese) per le famiglie con basso reddito e figli minori a carico. La promessa di FdI è di rinnovarlo ad ogni costo.
Manovra: Irpef
C’è un altro fronte in fase di studio. Avviare una prima riduzione delle aliquote Irpef passando da 4 a tre da gennaio accorpando i primi due scaglioni: costerebbe tra i 3-4 miliardi. Non si esclude che la misura possa essere differita a giugno o essere solo predisposta per partire nel 2024.
Interventi per le famiglie e pensioni
Per le famiglie il governo sta valutando l’ipotesi di una detassazione Ires per le aziende che assumono donne con tre figli (circa 1,22 milioni in Italia). Fra le altre misure, il sostegno economico (dai 50 ai 190 euro al mese) per le famiglie con basso reddito e figli minori a carico. La promessa di FdI è di rinnovarlo ad ogni costo. Sul fronte delle pensioni, al momento verrebbe accantonato il superamento della legge Fornero per riconfermare le misure esistenti: quota 103, Opzione donna e assegno minimo a 600 euro. «Nella legge di bilancio certamente si guarderà innanzitutto alla persona e quindi al lavoro. È evidente che in questo momento sono proprio i nuclei familiari a vivere una situazione di maggior difficoltà. E sotto questo profilo abbiamo il dovere di intervenire, quantomeno per ammortizzare il caro bollette». Così Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, in una intervista al quotidiano Avvenire.
Priorità ribadite da Lucio Malan, presidente dei senatori di FdI: «Lavoro, sostegni alle famiglie e alle imprese e contrasto al carovita: questi i temi che saranno al centro della legge di Bilancio. I risultati già ottenuti, in particolare oggi la notizia di 478mila nuovi posti di lavoro nell’ultimo anno, ci confermano che questa è la strada giusta per l’Italia».
Sanità, fringe, premi
Il fondo sanitario necessita di un finanziamento di almento 2,5 miliardi. Si ragiona poi sulla tassazione agevolata che applica un’aliquota al 5% per i premi di produttività fino a 3mila euro; la detassazione integrale dei fringe benefit sempre fino a 3mila euro. E’ allo studio il rinnovo dei contratti del pubblico impiego , visto che le intese in vigore sono scadute nel 2021. Fra le altre misure al questi l’assegno unico, il sostegno economico (dai 50 ai 190 euro al mese) per le famiglie con basso reddito e figli minori a carico. La promessa di FdI è di rinnovarlo ad ogni costo.
Misure per la natalità
“Contro la denatalità – ha spiegato Foti. il punto è mettere ordine nel ginepraio di interventi sulla fiscalità generale. Che hanno dato luogo a decine di esenzioni, agevolazioni e detrazioni che molto spesso sono datate e non produttive. Un riordino complessivo che spetta alla riforma fiscale, che però andrà a regime in 24 mesi non certo il primo gennaio del 2024. Quindi andremo avanti per step perché occorre mettere mano a una materia che nel corso degli anni ha avuto una gestione piuttosto disordinata. Il quoziente familiare è sempre stato un obiettivo, ma in questa situazione occorre vedere realisticamente quali possono essere le misure conciliabili con il dovere di darvi copertura di bilancio”.