Foti al Meeting di Rimini: «Elezione diretta del capo del governo per raggiungere l’obiettivo»

24 Ago 2023 17:55 - di Fulvio Carro
foti al meeting

«Quando parliamo di riforme istituzionali, dovremmo tutti chiederci se dobbiamo spogliarci dai simboli di partito e delle spillette che portiamo sulla giacca oppure se devono prevalere le idee che sono state coltivate negli anni. In questo secondo caso, noi di FdI dovremmo dire “o presidenzialismo o morte” essendo una forza politica che ha sempre ritenuto l’elezione diretta del Capo dello Stato la riforma costituzionale per eccellenza». È quanto afferma Tommaso Foti, capogruppo Fdi alla Camera dei deputati, al Meeting di Rimini.

Foti al Meeting: trovare un punto condiviso con l’opposizione

«Ma – aggiunge – se si vuole trovare un tavolo di confronto con l’opposizione, penso che sarà difficile per molti sfuggire dal tema dell’elezione diretta del capo del Governo, visto anche che in Costituzione c’è già l’elezione diretta del presidente della Regione e si eleggono direttamente anche i sindaci». Una posizione, questa, emersa anche nel focus che si è tenuto alcune settimane fa a Palazzo Chigi tra Giorgia Meloni, Lucio Malan e lo stesso Foti.

«Sono passati quarant’anni dalla commissione Bozzi»

«Cerchiamo quello che dovrebbe essere un obiettivo che sta a cuore a tutti», afferma Foti, sempre al Meeting di Rimini. Ricorda che «sono passati quarant’anni dalla istituzione della commissione Bozzi per le riforme istituzionali e ad oggi non abbiamo avuto il piacere di avere una riforma della seconda parte della Costituzione che trovasse poi il consenso dei cittadini italiani sulla forma di governo».

Pagano: le regole del gioco vanno stabilite insieme

«Io credo che sia assolutamente necessario che le regole del gioco vadano stabilite insieme», ha detto a sua volta Nazario Pagano, deputato di Forza Italia e presidente della commissione Affari Costituzionali. «Se si tratta di riformare il nostro Paese, le riforme non possono essere solo frutto della decisione della maggioranza ma devono essere condivise e soprattutto portate a conclusione in Parlamento da tutti i gruppi politici presenti».

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