Monito di Mattarella ai giudici sul malcostume. E Nordio: “Pronto un primo pacchetto di riforme”

15 Mag 2023 14:02 - di Eugenio Battisti

“È indispensabile che il processo, sia civile che penale, divenga strumento più agile e moderno. Per perseguire adeguatamente gli obiettivi per i quali è predisposto. Occorre che governo e Parlamento, magistratura e avvocatura, si impegnino per conseguire questo risultato”. È uno dei passaggi dell’intervento del presidente Sergio Mattarella, che è intervenuto all’inaugurazione a Castel Capuano della terza sede della Scuola superiore della magistratura. E ha sottolineato la scelta non causale della sede, “in questi ambienti si è affermata l’importante Scuola dei giuristi napoletani”.

Mattarella: rendere più agile il processo civile e penale

“La magistratura ha dimostrato, anche recentemente, di essere capace di agire – con determinazione e senza timidezza- nei confronti dei magistrati ritenuti responsabili di gravi reati nell’esercizio delle funzioni”, ha detto ancora il capo dello Stato. Con un chiaro monito: “Sarebbe preferibile prevenire ogni forma di malcostume interno. Attraverso un più attento esercizio dei compiti di vigilanza, evitando grave discredito che potrebbe ricadere sull’Ordine giudiziario”.

La Corte di Cassazione usi un linguaggio misurato e consono

Mattarella ha voluto anche ribadire l’importanza della formazione. Prendendo spunto dalla giovane età della Scuola, con i suoi undici anni di vita. “Si tratta di un’attività imprescindibile per assicurare l’effettività della giurisdizione. Che non può mai fare a meno di elevata professionalità e di radicato senso etico. A cui ciascun magistrato è chiamato”. Quindi ha parlato del patrimonio irrinunciabile costituito dall’indipendenza dei giudici. E ancora, a proposito del ruolo cruciale svolto dalla Corte di cassazione, ha detto che “l’uniformità delle decisioni non rappresenta un limite alla attività decisionale. Ma ne costituisce un punto di approdo. Giacché è diretta a promuovere la prevedibilità delle decisioni e, dunque, la loro comprensibilità. A questi necessari requisiti contribuisce anche l’uso di un linguaggio consono e misurato”.

Nordio: garantismo e pragmatismo nel pacchetto di riforme

Prima del presidente della Repubblica all’inaugurazione è intervenuto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. “La Scuola potrà diventare, ancora una volta, preziosa ‘palestra’ di conoscenza anche per le riforme che nelle prossime settimane presenteremo”, ha detto il Guardasigilli. Che ha annunciato le prossime mosse del ministero. “Un primo pacchetto di provvedimenti, improntati a garantismo e pragmatismo, è pronto per essere sottoposto al Consiglio dei ministri e poi al dibattito parlamentare”.

Bilanciare libertà di stampa e diritti degli imputati

Nordio è tornato sui suoi cavalli di battaglia. La necessità di bilanciare libertà di stampa e diritti degli imputati e di superare la visione “carcero-centrica” della pena. La giustizia sia “capace di rispondere tempestivamente alle legittime domande di chi ha subìto le conseguenze di un reato. E allo stesso tempo in grado di tutelare i diritti, e la reputazione, di chi, anche sotto indagine, è presunto innocente. Nel bilanciamento con altri diritti come la libertà di stampa”.

La pena non è sempre necessariamente il carcere

“La storia di questo luogo – ha detto ancora il Guardasigilli – ci ricorda come presunzione di innocenza e certezza della pena siano due facce inscindibili del garantismo. E in questa duplice, convergente direzione intendono muoversi le riforme in cantiere. La Costituzione parla di pena, non di carcere. E la pena – ha concluso – talora può essere più efficace se espiata, per alcuni reati, attraverso misure e percorsi adatti ai profili, anche molto diversi, dei detenuti e favorirne il reinserimento nella società dei liberi”.

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