Falcao accusato di molestie si dimette da dg del Santos. La storia dell”ottavo Re di Roma”
Paulo Roberto Falcao si è dimesso da direttore tecnico del Santos. L’ex (grandissimo) centrocampista della Roma e della nazionale brasiliana, oggi settantenne, è accusato di avere molestato una dipendente di un hotel. Falcao ha respinto tutte le accuse e rivolto un messaggio in cui si legge “Nel rispetto dei tifosi del Santos, dopo le recenti proteste per le prestazioni della squadra, ho deciso di lasciare la carica di coordinatore sportivo. Il mio obiettivo è innanzitutto difendere l’immagine della società”. La donna che lo ha denunciato è una giovane di 26 anni.
Falcao: lo scudetto del 1983 e il gran rifiuto nella notte col Liverpool
Arrivato nel 1980, alla riapertura del campionato agli stranieri, grazie a un’intuizione di Dino Viola, Falcao è stato forse il più forte centrocampista della nostra serie A negli anni ottanta. Centrocampista duttile, dotato di un piede magico, fece parte della spedizione spagnola di uno dei Brasile più forti della storia, il 1982, sconfitto dall’Italia di Bearzot nella ormai epica partita del 5 luglio a Barcellona. L’anno successivo, con Nils Liedholm alla guida della squadra, fu il principale artefice dello scudetto giallorosso, arrivato dopo ben 41 anni. La “magica” di Pruzzo e Di Bartolomei, di Tancredi e di Prohaska, di Ancelotti e Nela, era soprattutto la Roma di Falcao.
L’anno successivo quella squadra mancò ai rigori, nella finale giocata in casa, la conquista della coppa dei campioni contro il Liverpool. Era il 30 maggio del 1984 e il “divino” si rifiutò di calciare il penalty. Rimase nella Roma fino all’anno successivo con un bilancio complessivo di 107 partite disputate e 22 gol realizzati.
Il gossip e il figlio romano
Falcao era diventato “l’ottavo Re di Roma” negli anni ottanta, al punto che (si dice) Andreotti si inventò l’intervento del Papa pur di non farlo andare via. In quegli anni ebbe diversi flirt e un fidanzamento con una ragazza romana, Flavia Frontoni, dalla quale ebbe un figlio, Giuseppe, che oggi vive nella capitale e con il quale sembra non avere rapporti.
Il campione brasiliano fu una sorta di innovatore del calcio moderno: a lui si deve la popolarità della figure del procuratore sportivo, oggi preponderante, con Cristoforo Colombo, l’avvocato brasiliano che ne curava gli interessi.