Era un “bagnino eroe” l’uomo picchiato a morte in un ascensore a Mestre: fermati due moldavi

12 Ago 2023 9:37 - di Carlo Marini
ascensore Mestre, Lorenzo Nardelli

Per l’omicidio a Mestre del 32enne Lorenzo Nardelli, di Salzano, Venezia, sono finiti in manette, in flagranza di reato, dei cugini Radu e Marin Rasu, 23 e 35 anni.  Due inquilini del palazzo hanno raccontato al Corriere Veneto quanto accaduto nella notte. «Verso le 11 abbiamo sentito rumori forti dal piano di sopra… Botte e richieste di aiuto. Abbiamo chiamato i carabinieri – racconta una giovane donna – che ci hannno detto che ci avrebbero passato al polizia… Poi, alle 2, sono arrivati tecnici dell’ascensore, assieme al personale medico del 118 e ai carabinieri… L’ascensore continuava ad andare su e giù. Poi ho visto una persona ammanettata e sentito parlare di un tentatvo di massaggio cardiaco ma inutile, quindi abbiamo capito che c’era stato un delitto…». L’altro inquilino dice, in sintesi di aver «percepito con nettezza le parole aiuto e chiavi. Chiedevano le chiavi…».

Sarebbe intanto tato delineato il film del delitto. Mercoledì notte al terzo piano del condominio di Mestre. La lite è scoppiata nell’appartamento dei due moldavi, per poi concludersi, nella fase più cruenta, nella cabina dell’ascensore del condominio, dove sono stati trovati i due muratori, insanguinati, e il corpo del 32enne con una ampia ferita sul cranio. Mentre Nardelli tentata di sottrarsi alla furia dei Rasu, raggiungendo l’ascensore, qualcuno nel palazzo di Mestre l’avrebbe sentito gridare “aiuto” più volte. Resta in ogni caso da accertare il movente, scoprendo cosa ci facesse Nardelli in casa dei due muratori moldavi.

Non convince la versione dei muratori moldavi

Secondo la testimonianza degli arrestati, i due cugini si sarebbero trovati faccia a faccia con Lorenzo Nardelli, che sarebbe entrato a casa loro di nascosto e senza far rumore, prima di reagire iniziando una colluttazione. Un ladro per loro il 32enne italiano, che hanno assicurato di non aver mai visto prima e che li avrebbe colti di sorpresa da solo, puntando a svaligiare proprio il loro appartamento, anche se poi i cugini moldavi hanno raccontato di aver visto scappare giù dalle scale almeno altre due persone. Una versione che non convince gli inquirenti. Anche se la pista del tentato furto trovasse credito, perchè il giovane si è intrufolato in un appartamento al terzo piano, abitato, che dava una via di fuga più difficile, rispetto agli alloggi ai piani inferiori, molti dei quali abitati da persone anziane.

Da bagnino eroe al massacro in ascensore a Mestre

Lorenzo Nardelli lavorava come autista per un’azienda di consegne, in passato, per due anni, aveva svolto anche il lavoro di bagnino a Jesolo, dove si era distinto per aver salvato un bambino di 9 anni dall’annegamento. Una notizia che lo aveva portato alla ribalta della cronaca, fatto conoscere ed apprezzare.

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