Elezioni, Colosimo: “Sugli impresentabili cambio le regole: basta antimafia show”
Il controllo deve avvenire prima e non a liste depositate, perché altrimenti si finisce nella “gogna tardiva”, nello “show”, nell’”antimafia d’avanspettacolo”. Per questo Chiara Colosimo, presidente della Commissione Antimafia, proporrà di cambiare il codice di autoregolamentazione del suo predecessore, Nicola Morra, puntando a far entrare in vigore le nuove regole prima delle elezioni europee e comunali del 2024. “Il tempo delle liste di proscrizione degli impresentabili è terminato. Saremo più severi sui reati di mafia e contro la Pubblica amministrazione, ma niente lettere scarlatte sui reati di opinione: quella – ha sottolineato – non è mafia”.
Colosimo: “Il controllo sulle liste va fatto prima, non quando sono già depositate”
Intervistata dal Foglio, Colosimo ha dunque chiarito che finisce l’era delle liste di cosiddetti “impresentabili” sventolate il giorno prima del voto. “Ho chiesto a partiti e liste civiche di inviarci, settantacinque giorni prima del voto, i nomi dei candidati per visionarli. Voglio evitare proprio questo: la gogna tardiva, lo show, l’antimafia d’avanspettacolo”, ha spiegato, aggiungendo che “bisogna procedere per tappe” e ricordando che “a ottobre vanno alle urne tra i comuni Foggia, Rosarno, poi le province autonome di Trento e Bolzano e le suppletive a Monza”.
Il caso dossieraggio e il disgusto per “chi usa questi metodi contro gli avversari”
Quanto al caso dossieraggio, che vede indagato un finanziere della Direzione antimafia ed è emerso grazie a una denuncia di Guido Crosetto, Colosimo ha ricordato che “il procuratore Raffaele Cantone ha chiarito i margini della vicenda: gli anticorpi si sono subito messi in moto, c’è stata una riorganizzazione della Dna e il finanziere è stato trasferito”. La vicenda che ha coinvolto Crosetto, ha proseguito la presidente della Commissione antimafia, “mi ha colpito, ma per questo dobbiamo andare avanti, essere feroci. Mi fa paura, anzi vomitare, chi usa questi metodi contro gli avversari politici”.
A settembre un’indagine parlamentare sulle verità storiche delle stragi di mafia
Nel corso dell’intervista, firmata da Simone Canettieri, Colosimo ha poi anticipato che “a settembre aprirò un filone investigativo sulle verità storiche delle stragi di mafia, partendo da quella di via D’Amelio”. “Non mi sovrapporrò mai a un’indagine in corso, ma voglio concentrarmi sulla verità storica di quella stagione, che ancora non è chiara. Cosa accadde nei 57 giorni che passarono dall’uccisione di Falcone a quella di Borsellino. Perché la frase del magistrato sul nido di vipere? E i documenti del Csm? È un’operazione verità che dobbiamo alle famiglie delle vittime”, ha detto, spiegando di voler “fare chiarezza sui depistaggi”. “Quanto alla trattativa Stato-mafia, anticipo la sua domanda, per formazione politica – ha concluso – non ci ho mai creduto”.