Arianna Meloni querela Natangelo per l’ignobile vignetta. E il “Fatto” di Travaglio frigna

4 Ago 2023 10:36 - di Adriana De Conto
Arianna Meloni Natangelo

Arianna Meloni ha querelato Mario Natangelo, disegnatore del Fatto Quotidiano, per l’ormai arcinota e ignobile vignetta  sulla “sostituzione etnica”. Nella vignetta in questione si vedeva Arianna Meloni, moglie di Francesco Lollobrigida, a letto con un  uomo di colore. Per attaccare il marito, il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Natangelo ha preso di mira lei, Arianna, che non ha incarichi politici. “Colpevole su tutto di essere mia sorella- intervenne allora il premier– . Sbattuta in prima pagina con allusioni indegne, in sprezzo di qualsiasi rispetto verso una donna, una madre, una persona: la cui vita viene usata e stracciata solo per attaccare un governo considerato nemico».

Arianna Meloni querela Natangelo per la vignetta sessista

Un disegno che di satirico ha poco ma che sconfina nell’insulto e nel discredito, calpestando con le scarpe chiodate la dignità di una persona e della sua vita familiare. La notizia della querela è stata data dal Fatto Quotidiano stesso nell’edizione in edicola venerdì 4 agosto. A corredo, la replica del Cdr del quotidiano diretto da Travaglio, che frigna e parla di “decisione grottesca e pericolosa”. E ancora rilancia: “Siamo sicuri che la magistratura escluderà qualsiasi reato. A Natangelo va tutta la solidarietà dei colleghi del Fatto Quotidiano. Non ci faremo certo intimidire da questa incredibile iniziativa”, conclude la nota del Cdr.

La nota del Cdr del Fatto

Incredibilmente, i termini vengono rovesciati. Il titolo a tutta pagina del Fatto definisce l’iniziativa di Arianna Melon “Ossessione”. Fa ridere il termine, perché l’unica ossessione che da nove mesi vediamo declinata in ogni forma è proprio quella inversa: colpire il governo Meloni con ogni metodo. Usando anche la famiglia del premier, prassi diventata consolidata. Se non è Giorgia Meloni, è il suo compagno, il giornalista Giambruno, oppure la figliola: anche in questo caso il Fatto utilizzò pochi giorni fa un post di carattere familiare del premier con sua figlia, per farne un fotomontaggio a corredo di una tesi politica fatiscente: il presunto inciucio con Italia Viva di Renzi. Smentito a chiare lettere proprio da Donzelli in un’intervista. Dunque, l’aprile scorso toccò alla sorella Arianna essere coinvolta in uno “sfregio” che tracimò nella sfera familiare.

Natangelo fu sottoposto a procedimento disciplinare. Poi archiviato

Il caso approdò anche nell’aula di Montecitorio. A intervenire era stata la deputata di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli, denunciando il “fango che vuole gettare discreto sulla vita delle persone sono per un attacco politico”. Sulla vignetta l’Aula espresse un disgusto bipartisan : «Non condivido una parola di ciò che ha detto Lollobrigida ma questa vignetta del Fatto Quotidiano è disgustosa», disse, tra gli altri, Maria Elena Boschi, seguita da Calenda. Natangelo per quella vignetta è stato sottoposto a un procedimento disciplinare da parte dell’Ordine dei giornalisti, con attacchi molto duri da parte del presidente Carlo Bartoli  e del segretario di Stampa Romana, Paolo Tripodi, salvo poi essere archiviato il 20 giugno scorso. Per l’Odg si trattava di “satira divertente”. Un procedimento di archiviazione bizzarro: satira,” finalizzata a far sorridere e divertire; oltre che fare in modo che anche gli uomini e le donne che governano o che rappresentano le istituzioni accettino con spirito liberale gli sberleffi e le dissacrazioni”.

Vignetta di Natangelo: l’amarezza di Arianna Meloni

Ebbene, non c’è niente di divertente: Arianna Meloni non è una donna delle istituzioni. E se alcuni si divertono, le sue parole di allora spiegano tutto: “Lo sanno queste persone che dietro alle loro cattiverie esistono persone? Persone con i loro problemi, le loro angosce, con i loro sentimenti, con le loro paure? Ma soprattutto con le loro famiglie, i loro amici, i colleghi di lavoro e i loro figli?”: era parte di un post molto amaro  su Facebook della sorella del premier. “Lo sanno, ma per loro attaccare l’avversario vale anche la destabilizzazione della vita delle persone e delle loro famiglie”. Per questo il piagnisteo del Fatto non commuove. “Mala tempora currunt per chi fa satira”, si legge nelle nota del Cdr. Con quale faccia tosta…

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