De Angelis: “Mi scuso con le persone a cui ho provocato disagi. L’unica mia certezza è il dubbio”

7 Ago 2023 16:48 - di Redazione
Marcello De Angelis

“Negli ultimi giorni ho espresso delle riflessioni personali sul mio profilo social, che sono invece diventate oggetto di una polemica che ha coinvolto tutti. Intendo scusarmi con quelli – e sono tanti, a partire dalle persone a me più vicine – a cui ho provocato disagi. Trascinandoli in una situazione che ha assunto dimensioni per me inimmaginabili”. E’ l’incipit di un lunga riflessione con il quale Marcello De Angelis si scusa per il post sulla strage del 2 agosto di Piazza Fontana che ha suscitato deliri e polemiche. Prosegue il responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio: “Ho altresì il dovere di fare chiarezza su affermazioni che possono essere fraintese per l’enfasi di un testo non ponderato, ma scritto di getto sulla spinta di una sofferenza interiore che non passa ed è stata rinfocolata in questi mesi”.

De Angelis: “Massimo rispetto per la Presidenza della Repubblica”

La chiarezza inizia anzitutto da una precisazione: “I colleghi giornalisti che quotidianamente e pubblicamente mi definiscono un ex-terrorista – pur nella consapevolezza del fatto che non sono mai stato condannato per nessun atto criminale o gesto di violenza – infangano il mio onore e mi negano la dignità di una intera vita. Perché un terrorista è una persona schifosa e vile. Ho servito e rappresentato le istituzioni democratiche per anni- scrive sui suoi profili social Marcello De Angelis-. E ne ho il massimo rispetto. Così come per tutte le cariche dello Stato, che da parlamentare ho contributo ad eleggere e che oggi sostengo come cittadino elettore. Fra queste e prima di tutte, la Presidenza della nostra Repubblica”.

“L’unica mia certezza è il dubbio”

“L’unica mia certezza è il dubbio”, scrive in merito alla  ricerca della verità sulla strage di Bologna. “Dubbio alimentato negli anni dagli interventi autorevoli di alte cariche dello Stato come Francesco Cossiga e magistrati come il giudice Priore; e da decine di giornalisti, avvocati e personalità di tutto rispetto che hanno persino animato comitati come “E se fossero innocenti””.  E spiega: “Purtroppo sono intervenuto su una vicenda che mi ha colpito personalmente, attraverso il tentativo, fallito, di indicare mio fratello, già morto, come esecutore della strage. Questo episodio mi ha certamente portato ad assumere un atteggiamento guardingo nei confronti del modo in cui sono state condotte le indagini. Esprimo quindi dubbi – ribadisce De Angelis-  così come molti hanno espresso dubbi sulla sentenza definitiva contro Adriano Sofri. Senza per questo essere considerati dei depistatori o delle persone che volessero mancare di rispetto ai familiari del commissario Calabresi”.

“Ritengo che tutti abbiano diritto a una verità più completa”

Certamente non voleva mancare di insensibilità. “Per le vittime della folle stagione dei cosiddetti anni di piombo e dei loro familiari ho il massimo rispetto. Vieppiù per chi sia finito sacrificato innocentemente in eventi mostruosi come le stragi che hanno violentato il nostro popolo e insanguinato la nostra Patria massacrando indiscriminatamente”. Aggiunge De Angelis nel suo post su Fb di nutrire “rispetto per la Magistratura, composta da uomini e donne coraggiosi che si sono immolati per difendere lo Stato e i suoi cittadini. Ritengo che tutti abbiano diritto ad una verità più completa possibile su molte vicende ancora non del tutto svelate”. Per questo, riguardo alla desecretazione degli atti che il governo si sta accingendo a completare, De Angelis afferma: “Mi auguro che l’attento esame dei documenti oggi a disposizione permetta di confermare, completare e arricchire le sentenze già emesse; o anche fare luce su aspetti che, a detta di tutti, restano ancora oscuri”. Dunque, conclude la sua riflessione:

“Anche se rimane un mio diritto, prima di scrivere bisogna riflettere sulle conseguenze”

“Ribadisco le mie profonde scuse nei confronti di chi io possa aver anche solo turbato esprimendo le mie opinioni. Anche se rimane un mio diritto, prima di scrivere e parlare bisogna riflettere sulle conseguenze che il proprio agire può avere sugli altri. Viviamo per fortuna in una società civile in cui il rispetto degli altri deve essere tenuto in conto almeno quanto la rivendicazione dei propri diritti”. Sulla polemica era  intervenuto di nuovo il governatore del Lazio, Francesco Rocca. “Vedrò Marcello De Angelis nel pomeriggio. La mia posizione, anche sulle sentenze, l’ho espressa ieri con chiarezza. De Angelis ha commesso un errore importante nel parlare in termini di certezza. Ha parlato a titolo personale, ci tengo a chiarirlo ancora una volta. Adesso farò le mie valutazioni ma lui non ha alcun ruolo politico all’interno dell’amministrazione regionale”. “Io mi sento spessissimo con la Meloni – ha aggiunto -, abbiamo avuto modo di sentirci ma velocemente” anche in questa occasione e “mi ha chiesto di chiarire, sicuramente non era felice per quanto accaduto”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *