Coppia di Torino, Segre indagato per trading online. Il tormentone dell’estate italiana
Massimo Segre, il banchiere torinese assurto agli onori della cronaca per avere denunciato il tradimento della compagna Cristina Seymandi in un video nel quale annunciava il mancato matrimonio, è indagato aver violato le norme dell’intermediazione bancaria e finanziaria. Segre , attraverso il suo istituto, avrebbe intermediato crediti tra enti finanziari senza l’autorizzazione: gli accertamenti della Guardia di finanza si erano mossi dopo un’ispezione della Banca d’Italia tra marzo e maggio 2021, con via Nazionale che avrebbe accertato “la violazione degli obblighi in materia di deposito e subdeposito dei beni dei clienti”, comminando una sanzione di 30mila euro a metà 2021.
Segre e il tormentone estivo
La coppia Segre-Seymandi è divenuta il tormentone dell’estate 2023. Il gesto plateale dell’uomo tradito, che consuma la vendetta e denuncia il tradimento della compagna, ha diviso l’opinione pubblica. Ma anche la reazione di Cristina Seymandi, che prima ha annunciato una richiesta di risarcimento danni e poi ha dichiarato di voler continuare a lavorare con il mancato marito, ha lasciato perplessi.
Il privato che diventa pubblico
Il video ha alimentato polemiche e discussioni sull’affermazione della profezia orwelliana e sulla fine di ogni dimensione di intimità. Una donna viene esposta al pubblico ludibrio con una “vendetta” ragionata ma, piuttosto che reagire mantenendo il giusto sdegno, finisce col dire che continuerà a collaborare con il suo “carnefice”. La spettacolarizzazione di fatti e vicende personali non è solo colpa di chi ha diffuso quel video ma soprattutto di Segre, classica personalità narcisa e autoreferenziale. Non di meno Cristina Seymandi fa la figura di una donna che non difende la sua libertà. E soprattutto, entrambi, con responsabilità diverse, riportano la questione del “tradimento” a una concezione arcaica .
Cristina, ex collaboratrice di Appendino
Cristina Seymandi è stata collaboratrice di Chiara Appendino ai tempi in cui l’esponente pentastellata era sindaco di Torino. “Dei 5 Stelle non posso dire che non abbiano apprezzato il mio lavoro, ma non mi hanno chiesto di candidarmi” disse alla fine del mandato di Appendino. La sua storia con Massimo Segre sarebbe stata un’anonima relazione gaddiana senza quel finale imprevisto. Volgare e noioso.