Africa, un altro golpe: il presidente del Gabon deposto dai militari. Il caso al centro del vertice Ue
Un altro golpe si registra in un Paese africano, stavolta si tratta del Gabon, dove stamattina un gruppo di militari ha deposto il presidente appena rieletto per il terzo mandato, Ali Bongo Ondimba, mettendolo agli arresti domiciliari, dove si troverebbe insieme “alla sua famiglia e ai suoi medici”. I militari, dando l’annuncio dell’arresto attraverso la tv pubblica Gabon 24, hanno proclamato l’annullamento delle elezioni celebrate il 26 agosto. “Stiamo mettendo fine al regime in vigore”, è stato il loro messaggio, nel quale hanno aggiunto che “le frontiere sono state chiuse”, così come il porto della capitale Libreville. Uno dei figli del presidente è stato arrestato per “alto tradimento”. La comunità internazionale segue la vicenda con “la massima attenzione”.
Tajani: “I 150 italiani nel Paese sono al sicuro. Unità di crisi attiva”
In Gabon vivono oltre 150 italiani. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha fatto sapere che “sono al sicuro”, invitandoli “alla massima prudenza e a rimanere a casa”. Il ministero, ha aggiunto Tajani, “con l’unità di crisi e con l’ambasciata a Libreville sta seguendo l’evolversi della situazione”, spiegando che “oggi e domani si parlerà della situazione in Gabon e nel resto dell’Africa durante la riunione dei ministri degli Esteri dell’Unione europea”.
Chi è il presidente Ali Bongo Ondimba
Bongo alle ultime elezioni ha ottenuto il 64,27% dei voti. Il risultato è stato fortemente contestato con l’accusa di brogli elettorali e di contro il governo ha imposto il coprifuoco e il blocco di internet, ora rimossi dai militari. Lo stesso Bongo è considerato figura controversa, a partire dal fatto che ha sostanzialmente “ereditato” il potere dal padre, che fu a sua volta presidente, intestando così alla sua famiglia 53 anni di potere alla guida del Paese. Altri, invece, lo considerano un riformista.
Le immagini di festeggiamenti in strada
Secondo quanto riferito dalla Bbc Afrique, dopo l’annuncio del golpe, la popolazione è scesa per le strade di Libreville e della capitale economica Port-Gentil per festeggiare. Il capo della guardia repubblicana Brice Oligui Nguema inoltre è stato portato in trionfo da un gruppo di soldati al grido “presidente, presidente”. A Le Monde Oligui Nguema, considerato il più accreditato possibile nuovo leader, ha spiegato che le decisioni su chi guiderà il Paese saranno assunte “con l’insieme dei generali”. I cittadini avrebbero intonato insieme ai soldati l’inno nazionale e detto ”grazie esercito, aspettavamo questo momento da molto tempo”. Le immagini sono state trasmesse dalla tv di Stato e rilanciate dalle agenzie di stampa internazionali. I militari avrebbero poi chiesto alla folla di rientrare nelle proprie case e di allontanarsi da zone strategiche.
La preoccupazione della comunità internazionale
Il golpe in Gabon, che arriva a un mese da quello in Niger, porta a dieci il numero di colpi di stato registrati in Africa dal 2019. “Se dovesse essere confermato il colpo di Stato militare non farebbe altro che aumentare la stabilità della regione”, ha detto l’Alto rappresentante della politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell. “L’intera area, a cominciare dalla Repubblica Centrafricana, poi il Mali, poi il Burkina Faso, ora il Niger, forse il Gabon, si trova in una situazione molto difficile e certamente i ministri devono riflettere profondamente su ciò che sta succedendo lì e come possiamo migliorare la nostra politica nei confronti di questi Paesi”, ha aggiunto Borrell, riferendosi al vertice Ue. Messaggi di preoccupazione e richiesta di stabilità sono arrivati anche dalla Russia e dalla Cina, che ha chiesto anche di garantire la “sicurezza personale” di Bongo.