Via libera dalla Camera al voto per i fuorisede. FdI: “Giornata storica per cinque milioni di italiani”

4 Lug 2023 20:43 - di Paolo Cortese

L’Aula della Camera ha approvato con 159 voti favorevoli, 84 astenuti e nessun voto contrario la proposta di legge recante delega al Governo in materia di esercizio del diritto di voto in un Comune diverso da quello di residenza, in caso di impedimenti per motivi di studio, lavoro o cura. Dopo il primo via libera di Montecitorio, il testo passa ora al vaglio di Palazzo Madama. Con il voto favorevole del Parlamento alla delega al governo si va nella giusta direzione per restituire a quasi 5 milioni di persone la possibilità di tornare a votare. Si tratta per lo più di giovani tra i 18 e i 35 anni che vivono fuori casa e che, per ragioni economiche o lavorative, negli anni hanno dovuto rinunciare a votare perché non riuscivano a tornare nel proprio comune di residenza.

Le proteste delle opposizioni

Le opposizioni, che si sono astenute, avevano fatto dei distinguo. Italia Viva, per come dichiara la deputata Valentina Grippo, aveva proposto:” una legge  che sarebbe potuta essere approvata  in 15 giorni, ma il governo ha preferito scegliere un’altra strada. Abbiamo presentato allora un emendamento per fissare il termine di tre mesi per introdurre il voto in un Comune diverso da quello di residenza, ma il governo ha voluto darsi 18 mesi per attuare questa norma e arrivare quindi al gennaio 2025, escludendo così le Europee del prossimo anno. Si sono smentiti da soli, perché avevano detto che avrebbero provato a fare una legge da applicarsi alle Europee ma la faranno 8 mesi dopo che le Europee si saranno svolte”.

Ferro: “Polemiche strumentali, nessuna preclusione sui tempi”

Intervenendo in aula per il governo, il sottosegretario agli interni di FdI, Wanda Ferro ha dichiarato che :”L’idea dei 18 mesi non significa che ci vorranno 18 mesi , forse ce ne vorranno 3, ce ne vorranno 6 , ma almeno così non ci sarà la prestazione d’ansia, la fretta, che troppo spesso secondo me è cattiva consigliera. Se pensiamo anche a quanto sta avvenendo riguardo alla riforma delle province, che ci vorrà ovviamente un po’ di tempo per ripristinare, è meglio fare una legge ben fatta, altrimenti è meglio non farla. Per quanto mi riguarda – ha aggiunto Ferro -, mi sento di assicurare l’impegno, come Governo, ed il lavoro del Parlamento, che andrà avanti sicuramente con i tecnici del Viminale che, ovviamente, non hanno avuto nessuna preclusione di nessuna forma e di nessun genere”.

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