Veleni Pd, da Schlein trappolone per i big: alle europee tutti candidati. Ma loro non ci pensano proprio
Presentarsi come capolista in tutte le circoscrizioni e costringere tutti i big a candidarsi, in modo da poter misurare quanto pesano realmente in termini di voti. Elly Schlein, secondo un retroscena del Messaggero, sarebbe pronta a usare la corsa per le europee come resa dei conti interna al partito, dove i malumori rispetto alla segreteria non fanno che moltiplicarsi e venire sempre più allo scoperto.
La sfida di Schlein ai big: “Contiamoci”
“Mettete in dubbio la mia leadership? Bene: allora contiamoci. E vediamo chi prende davvero i voti”, sarebbe il ragionamento della segretaria Pd. Secondo il Messaggero, Schlein sarebbe certa di avere un ampio consenso popolare a differenza di quella vecchia guardia che qualche tempo fa indicò come “cacicchi” e che comprenderebbe non solo l’incontenibile Vincenzo De Luca e gli altri due governatori Michele Emiliano e Stefano Bonaccini, ma anche il leader di Base riformista Lorenzo Guerini.
La segretaria dem pronta a imitare il Cav e Salvini: capolista in tutte le circoscrizioni
Pur di sfidarli, Schlein sarebbe pronta anche a emulare Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, antesignani della candidatura da capolista in tutti i collegi. Una mossa che, per altro, le consentirebbe anche di sottrarsi al compito altamente critico e potenzialmente altamente imbarazzante e distruttivo di dover scegliere chi mettere come capolista. Una situazione che rischia di essere quanto mai in stile “fratelli coltelli” in un Pd in cui le correnti non si sono mai placate e la leadership della segretaria non è affatto riuscita a convincere.
I malumori nel Pd: “Non sarebbe serio”
Secondo Andrea Bulleri, che firma il retroscena, per quanto si provi a liquidare il tutto come “gossip” o al massimo come “provocazione”, nel partito lo scenario suscita una certa maretta e fa arrabbiare parecchio la minoranza. “Elly capolista in tutte le circoscrizioni? Nel Pd non è mai successo”, ha commentato un anonimo notabile, soffermandosi poi sul fatto che “non era neanche mai successo che vincesse le primarie chi aveva perso fra gli iscritti…”. A pensare che “il partito non regge” sono poi in molti: “Come si fa a dire di non voler fare un partito personale e poi anche solo a pensare di mettersi in testa a tutte le liste?”, è una delle critiche diffuse. Qualcuno poi sottolinea che “non sarebbe serio” se i big si candidassero in massa, anche se il sospetto è che non abbiano alcuna voglia di farsi pesare elettoralmente.