Troppe molestie: la metropolitana di Parigi istituisce i “luoghi sicuri”. Cosa sono e come funzionano

18 Lug 2023 16:01 - di Viola Longo
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Li chiamano “safe places”, “luoghi sicuri”. Sono i posti in cui le donne potranno rifugiarsi per scappare a molestie e tentativi di aggressione. Sono stati istituiti nella metropolitana di Parigi, a causa di un fenomeno i cui numeri sono allarmanti: quasi 9 passeggere su 10 hanno dichiarato di aver subito almeno una volta molestie o peggio. La rete, che sarà operativa da settembre, sarà costituita essenzialmente dai negozi che si trovano nel metrò e il cui personale è stato appositamente formato. Si parte con due stazioni, Opéra e Auber, ma l’obiettivo è estendere i presidi a tutte le fermate della città.

Quasi 9 passeggere su 10 hanno subito molestie nella metropolitana di Parigi

Il Messaggero, che dà conto della notizia, riporta i numeri del fenomeno: la metropolitana di Parigi conta 4 milioni di passeggeri al giorno, due terzi dei quali donne; l’87% ha dichiara di aver subito molestie o tentativi di aggressione. Da qui la decisione di adottare contromisure, utilizzando un sistema già rodato, grazie all’esperienza della App Umay, che funziona del 2019 e che indica i luoghi in cui le vittime possono rifugiarsi per sfuggire ai propri  molestatori e, all’occorrenza, essere aiutate con un supporto che va oltre la semplice accoglienza. I commessi di questi luoghi sicuri, infatti, hanno ricevuto una formazione specifica sia per attivare la polizia sia per offrire un primo supporto psicologico.

La App che aiuta le donne in pericolo

Attualmente in Francia i “safe places” registrati sulla App sono 6mila e comprendono tanto esercizi commerciali, come bar e ristoranti, quanto servizi pubblici, come biblioteche o piscine comunali. La vittima di aggressione può non solo cercare il rifugio più vicino, ma anche segnalare il pericolo agli altri utenti registrati. «Mi sono detta che era davvero incredibile che nei centri delle città non esistesse un dispositivo per aiutare in tempo reale le vittime di aggressioni e molestie», ha spiegato Pauline Vanderquand, creatrice della App Umay, ora “adottata” anche dalla Rapt, la società dei trasporti pubblici parigini. «Per garantire di poter prendere la metro serenamente abbiamo bisogno di allearci con le insegne commerciali presenti», ha spiegato al Parisien Sandrine Charnoz, responsabile del progetto di lotta della Ratp. «Vogliamo creare – ha aggiunto – un intero ecosistema che sia attento e disponibile. Deve essere anche un messaggio visibile inviato alla comunità tutta intera, affinché capisca che la lotta contro le violenze sessuali e sessiste è una priorità».

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