Tossicodipendenze, Mantovano: «In aumento il consumo di droghe nel 2022»
Diminuiscono le operazioni antidroga e le tonnellate di materiale sequestrato, ma aumentano i consumi in particolare tra i giovanissimi, di cannabis, psicofarmaci e “nuove” sostanze. La cocaina è stabile tra gli adulti e in lieve crescita anche tra i minorenni, e resta tra le sostanze più diffuse del Paese, come risulta anche dall’analisi delle acque reflue. È quanto emerge dalla Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia (dati 2022) realizzato dal dipartimento per le Politiche antidroga della presidenza del Consiglio dei ministri. «I dati – spiega nell’introduzione il sottosegretario Alfredo Mantovano – evidenziano ancora una volta un aumento della percentuale dei giovani dai 15 ai 19 anni che consuma droghe, almeno una sostanza nell’ultimo anno, che passa in un anno dal 18,7 al 27,9 per cento».
Mantovano: «Spesi per l’acquisto di stupefacenti 15,5 miliardi di euro»
Questo incremento si ritrova anche nella fascia di popolazione giovanile che dichiara di aver consumato sostanze illecite negli ultimi 30 giorni, che passa dal 10,9 al 18,3 per cento. «La spesa stimata dall’Istat da parte di tutti i consumatori per l’acquisto di stupefacenti – dice ancora Mantovano – è di 15,5 miliardi di euro. Una ricchezza enorme dilapidata, che si somma ai danni derivanti alle persone dall’uso delle sostanze, e ai rilevanti costi sociali e sanitari. L’impatto complessivo sulla nazione rischia di oltrepassare l’entità media di una legge di Bilancio. Senza trascurare – conclude il sottosegretario alla presidenza del Consiglio – l’incremento dei sinistri stradali legati all’alterazione da droghe».
Così la Relazione annuale del governo al Parlamento sulle droghe
I numeri e le statistiche ricordati da Mantovano dovrebbero far riflettere chi con troppa disinvoltura punta sulla legalizzazione (in realtà liberalizzazione) delle cosiddette droghe leggere. Preoccupazione prioritaria di tutti i governi dovrebbe infatti essere quella di sottrarre i giovani al consumo di sostanze stupefacenti. Un obiettivo difficilmente raggiungibile attraverso politiche antiproibizioniste, il cui scopo prevalente è infatti quello di garantire un mercato di consumo non più in mano alla criminalità organizzata. Finalità condivisibile, e tuttavia secondaria rispetto a quella di sbarrare alle giovani generazioni l’accesso nel tunnel, spesso senza uscita, della tossicodipendenza.