The Dark Side of the Moon Redux, torna il mito dei Pink Floyd. Il capolavoro nel nome di Roger Waters
Roger Waters lo sa. Per quelli come noi che sono rimasti abbagliati dai Pink Floyd, the Dark Side of the Moon è uno spartiacque e lo è per almeno dieci generazioni, tra l’epistemologia del disco, la sua dirompente azione rivoluzionaria, la straordinaria capacità dei testi. E ora il mito Roger , colui che ne scrisse tracce e profondità pescando tutto dalla vita del genio ribelle dei fondatore del gruppo, Syd Barrett, ne annuncia la Redux per il sei ottobre. Esattamente cinquant’anni dopo. Il nuovo disco vede Waters trascendere questo vuoto di mezzo secolo per reinterpretare ed abbellire le sue creazioni originali con una nuova prospettiva raccolta dalla sua esperienza di vita, dalla filosofia e dalla saggezza dell’età, con un’ulteriore enfasi sui temi filosofici, sociali e politici dell’originale. La straordinaria performance vocale di Waters aggiunge nuovi strati di profondità ai suoi testi classici e saggezza ghiaiosa alle sue nuove creazioni filosofiche. La produzione di Waters e Gus Seyffert spoglia le orchestrazioni psichedeliche dei Pink Floyd in qualcosa di più crudo e delicato. “Sono immensamente orgoglioso di ciò che abbiamo creato, è un lavoro che può stare orgogliosamente accanto all’originale”, ha detto Waters.
The Dark Side of the Moon, la copertina, i brani, 15 anni in classifica
Uscito il 1 marzo del 1973 e ancora ispirato al “diamante pazzo” Syd Barrett, al quale saranno dedicati altri lavori straordinari come Shine On your crazy diamond e i brani più importanti di The Wall( tra cui Hey you) The Dark Side of the moon fu un successo straordinario. Mantenne il primo posto della classifica statunitense Top LPs & Tapes per una settimana[ e vi rimase per altre 741 dal 1973 al 1988. Nel marzo 2014 ha toccato le 1100 settimane nella classifica US Top Catalog. Con circa 40 milioni di copie vendute, è quello di maggiore successo dei Pink Floyd e uno dei più venduti della storia. Registrato ovviamente ad Abbey Road, nel tempio della musica britannica dove un biennio dopo si registrerà Shine on your crazy Diamond (ricevendo la visita di un allucinato Barrett che giudicherà poco interessante il pezzo), The Dark Side contiene due brani guida: “Money”, spettacolare anticipazione del trionfo del capitalismo, e “Time” , espressione della caducità temporale.
Syd il diamante e la nascita dei Pink Floyd
Quando scrissi la biografia di Syd Barrett, con il contributo del nipote Ian, di Duggie Fields, pittore che abitò insieme al musicista, di Libby Gausden che era stata la sua fidanzata, mi imbattei nella metamorfosi della musica psichedelica. In realtà l’innovazione, non adeguatamente di successo dal punto di vista commerciale, fu data dai primi lavori del gruppo. Syd scelse il nome Pink Floyd dal nome di due dei suoi bluesmen preferiti Pink Anderson e Floyd Council. Barrett disse tuttavia ai giornalisti che il nome gli era stato suggerito dagli alieni. Aveva già iniziato ad assumere Lsd. Ne prese, in alcuni periodi, l’equivalente di 50 dosi il giorno di oggi(!). Era un aspergeriano ad alto funzionamento diventato psicotico per i danni che l’acido gli aveva provocato e per i quali Roger Waters lo portò in visita dal guru della psichiatria inglese, Laing. Arnold Lane fu uno dei capolavori del genere misto psichedelico. Ma anche Scarecrow fu un’innovazione unica, con un luccichio musicale futurista, una tempesta che andava a rendere stantio anche il rock e da cui Stanley Kubrick rimase impressionato al punto di utilizzare metafore e suggestioni nel montaggio di “2001-Odissea nello spazio”.
Il crollo di Syd, Gilmour e il successo planetario del gruppo
Syd Barrett ben presto crollò. Ripercorrere le bizzarrie di allora è finanche inutile. Waters alla fine dovette sostituirlo con David Gilmour, che sarebbe diventato il vocalist e il grande chitarrista del futuro. Il fantasma di Syd e la sua follia furono l’ispirazione per costruire un successo planetario fino alla scissione successiva a The Wall, con Waters solitario e polemico. Syd Barrett mori a soli sessant’anni a Londra. Mentre i suoi vecchi soci avevano accumulato un patrimonio di 5 miliardi di sterline sul conto di Barrett furono trovati un pò di milioni di sterline. Che nemmeno utilizzava. Perché era fuori da ogni bisogno contingente. Già passato nel campo della mitologia. Come Roger Waters, quel fratello comune che aveva condiviso con lui l’esordio. E che oggi ci ripropone la storia.