Salò, tanta gente comune e nessuna marcia “nera” alla mostra sul fascismo: e “la Stampa” si stupisce…

3 Lug 2023 15:02 - di Marta Lima

Qualcuno, come quelli dell’Anpi, aveva già manifestato preoccupazione su “pellegrinaggi” di nostalgici del fascismo, in stile Predappio. Ma come volevasi dimostrare, l’interesse storico ha prevalso sulle presunte voglie di apologie, tanto temute dalla sinistra. La mostra “L’ultimo fascismo 1943-1945. La Repubblica sociale italiana“, promossa dal Comune di Salò e dalla Fondazione Opera pia e Carità laicale e Istituto Lodroniano, ente proprietario e gestore del museo in provincia di Brescia, il primo giorno di apertura ha fatto segnare un grande riscontro di visitatori, e non certo per motivi politici.

La sezione sulla Rsi, presente già dall’apertura del MuSa, nel 2015, è stata rivisitata, ampliata e arricchita con nuovi documenti, approfondimenti e reperti, ed è stata aperta ieri. “Non sarà una nuova Predappio, nessuna nostalgia, la mostra sarà equilibrata è darà oggettività scientifica alla conoscenza del periodo storico”, aveva assicurato Giuseppe Parlato, docente dell’Università degli Studi internazionali di Roma e presidente della Fondazione De Felice, tra i curatori del nuovo allestimento.

Salò, la mostra fascista senza “nostalgici”

Oggi, sulla “Stampa” di Torino, una giornalista inviata alla mostra, a caccia di riferimenti nostalgici, saluti romani e magari qualche simpatia meloniana in salsa ventennale, si è quasi meravigliata del clima storico e non ideologico nel quale si svolge l’esposizione. “Chi si aspettava un mini raduno nero in stile Predappio è rimasto deluso. La nuova mostra del MuSa di Salò, inaugurata il 30 giugno… Nessun gruppo di ‘Arditi’ in visita abbigliato con le felpe della X Mas. Nessun coro con il braccio teso. Insomma, il museo di Salò non è la nuova Mecca dei fanatici del Duce. E anche se la Digos, in borghese, presidia il polo culturale a due passi dal lungolago temendo contestazioni, le due sale al terzo piano in via Brunati 9 sono frequentate solo da qualche turista straniero di passaggio in Lombardia e da locali in formato coppia o famiglia….”. C’è perfino qualche accenno anti-comunista, nell’articolo, quando si parla di una mamma che spiega a suo figloo un disegno “di un bambino italiano minacciato dalle mani di comunisti, ebrei e massoni…”. Incredibile ma vero, è una sola mostra…

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