Prodi e Bonaccini, quell’abbraccio dice tutto, schiaffo alla Schlein: “Senza un’idea di Paese”

22 Lug 2023 18:32 - di Angelica Orlandi
Prodi bonaccini

Romano Prodi demolisce il Partito Democratico a trazione Schlein e lo fa da Cesena dove è intervenuto alla conventione della corrente-non corrente di Stefano Bonaccini. L’abbraccio tra il professore  e il governatore dell’Emilia Romagna sugella un feeling che certo va di traverso alla Schlein, non presente tra l’altro all’intervento del professore. Prodi redarguisce il Pd per avere perso la metà dei suoi elettori dal 2008 a oggi: “Non è senza colpe”, dichiara. Visti tutti i fallimenti ai quali sono andati incontro, per i dem adesso “è necessario guardare nel lungo periodo e ricominciare a parlare con tutti gli italiani, affrontando le cause del declino e affrontando il cammino per la rinascita. Non possiamo continuare a essere partito rassegnato”. Critica a Enrico Letta e al suo bus elettrico su cui viaggiava in campagna elettorale per le ultime Politiche: “Oggi il pullman non basta, oggi nessuno si fermerebbe alle sue fermate”. Si dice Letta ma pensa all’attuale segreteria.

Quell’abbraccio tra Bonaccini e Prodi

Ripartiamo dagli errori, dice. La presenza di Prodi in questo contesto non è banale. Per la prima volta dalla scomparsa della moglie, l’ex presidente del Consiglio torna a parlare in pubblico nella kermesse di “Energia popolare” che riunisce in questo fine settimana la minoranza del Pd guidata da Stefano Bonaccini. Visti tutti i fallimenti ai quali sono andati incontro, per i dem adesso “è necessario guardare nel lungo periodo e ricominciare a parlare con tutti gli italiani, affrontando le cause del declino e affrontando il cammino per la rinascita. Non possiamo continuare a essere partito rassegnato”. L’unica via per lui è una sola e la Schlein non a sta percorrendo. “Il Pd ha ancora la possibilità di essere perno della trasformazione, ma è un obiettivo che può essere raggiunto solo con spirito unitario, troppe volte mancato”.

Prodi critica la Schlein in “casa” di Bonaccini

Al Pd serve una “sinergia tra riformismo e radicalismo”, un “radicalismo dolce necessario per costruire nuovi radici etiche nella convivenza civile nel Paese”. Schlein non è su questa carreggiata e i malumori espressi durante la convention nei suoi confronti parlano da soli. “Sono prevalse le esigenze delle alleanze temporanee anche per equilibri di potere” dove si aveva pensato solo “a interessi di breve periodo, la riforma elettorale, la riforma della Rai, alcuni cambiamenti costituzionali imprudenti”. Questo perché il Partito Democratico ha “smesso di riflettere sull’idea di Paese che vogliamo costruire, non ci pensiamo più”. La Schlein dovrà cerchiare di nero questo sabato infuocato dove le sono piovute critiche da tutte le parti.

Prodi fa a pezzi il Pd a trazione Schlein: “Ci vuole un radicalismo dolce”

Stefano Bonaccini ha chiuso la due giorni abbracciando Romano Prodi. Un segnale? “Grazie Romano Prodi, non ti abbiamo chiamato per essere solo, seppur grande, un padre nobile, ma anche perché ci hai insegnato a vincere (dopo di lui non ce l’ha fatta più nessuno) e anche perché ci hai insegnato che per vincere bisogna allargare e uscire dall’area ombelicale in cui il Pd è stato per troppo tempo”, ha detto Bonaccini. L’ex premier non è mai stato un nemico della Schlein, tutt’altro. E’ evidente, pertanto, che per lui la segretaria deva cambiare registro o sarà la fine del Pd.

 

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