Prigozhin “riappare” in una foto sui social: ma tra date e spostamenti, qualcosa ancora non torna

14 Lug 2023 16:43 - di Lorenza Mariani
Prigozhin

Nel giallo sulle sorti di Prigozhin spunta una foto sui social: ma tra date e spostamenti, qualcosa ancora non torna. E il mistero sulle sorti del fondatore e capo della compagnia militare privata Wagner, s’infittisce. E si aggiorna all’ultimo scatto apparso sui social via Telegram. Una foto in cui il leader dei mercenari appare in uno dei suoi soliti sguardi cupi, dentro una tenda militare, e con indosso solo una maglietta bianca e delle mutande scure mentre, con gli occhi puntati sull’obiettivo, alza la mano in un cenno di saluto stentato. Ma è proprio su questa immagine. Sulla sua provenienza. E sull’effettiva data dello scatto, che si concentrano i dubbi e i sospetti sull’attendibilità della notizia di una “ricomparsa” sulla scena – almeno quella social – dell’ex dissidente che ha scatenato la rivolta contro Putin, interrompendo la marcia su Mosca alle porte della capitale.

Nel giallo sulle sorti di Prigozhin spunta una foto…

Allora, in un esaustivo servizio dedicato al giallo di Prigozhin, e a relativi tentativi di cavalcarlo, Il Giornale sul suo sito intanto premette che «il condizionale è d’obbligo, nonostante l’uomo immortalato nello scatto somigli fisicamente in tutto e per tutto all’ex “chef di Putin”, a partire dall’inconfondibile espressione corrucciata». Poi, a stretto giro aggiunge anche: «A diffondere l’immagine sono stati però dei canali Telegram russi pro-guerra che avrebbero modificato la data: analizzando i metadati (ovvero le informazioni del file scaricato) è emerso che la foto risalirebbe al 12 giugno, dunque quasi due settimane prima della rivolta del 24 giugno». Due elementi significativi, la cui somma cambia decisamente il totale dell’operazione verità.

I primi riscontri sulla “ricomparsa” social del capo della Wagner però…

Non solo. Nella giungla di informazioni e smentite, annunci e supposizioni, non è certo di secondo piano la notizia che sempre il quotidiano diretto da Minzolini riferisce, secondo cui i media russi avrebbero subito rilanciato lo “scoop” della foto di Prigozhin, «speculando sulla possibile localizzazione di Prigozhin. Che secondo alcuni potrebbe trovarsi nella base di Asipovichy, a pochi km dalla capitale bielorussa Minsk». Ma a questo punto del giallo della effettiva presenza dell’ex chef di Putin data ora in Bielorussia. Ora a San Pietroburgo. O a contare lingotti, banconote e armamentario di travestimenti e documenti falsi chissà dove, anche il balletto della caccia all’avvistamento, o della prova della sua esistenza in vita in un luogo non ben definito, inciampa sulla buccia di banana dell’attendibilità. Della Propaganda. Della speculazione mirata.

I dubbi sui viaggi e gli spostamenti di Prigozhin tra Russia e Bielorussia

Un terreno scivoloso in cui, da una parte, il presidente bielorusso Lukashenko smentisce le voci sulla presenza del comandante della Wagner nel Paese, dichiarando in un’insolito incontro stampa internazionale che «Prigozhin sarebbe a San Pietroburgo». Mentre dall’altra, da Mosca Putin continua a rilanciare la notizia di una negoziazione in corso con l’oscuro imprenditore, un tempo tra i suoi sodali fedelissimi.

Putin: «Prigozhin ha respinto la mia offerta»

Vladimir Putin, infatti, nelle scorse ore ha rivelato in un’intervista a Kommersant di aver fatto una proposta nel corso dell’incontro avuto con il leader del Gruppo Wagner Evgenij Prigozhin e un gruppo di combattenti che rispondono ai suoi ordini. Proposta respinta da Prigozhin. Il presidente russo avrebbe offerto agli uomini di Wagner di continuare a combattere agli ordini del loro attuale comandante, identificato come Andrei “Sedoy” Trochev. «Avrebbero continuato a prestare servizio insieme», riporta Kommersant. «Nulla sarebbe cambiato. Sarebbero stati guidati dalla stessa persona che era stata il loro comandante per tutto quel tempo. Molti di loro hanno annuito quando ho detto queste cose», scrive Kommersant citando Putin. Ma Prigozhin avrebbe rifiutato, dicendo: «No, i ragazzi non saranno d’accordo con una tale decisione»…

Un terzo atterraggio in Bielorussia?

Nel frattempo, come spiegato, spunta la fatidica foto. Uno scatto che torna a far puntare i riflettori sul giallo di Prigozhin. E di cui Il Giornale riferisce quanto riportato sul canale Telegram Belarusian Hajun. Ossia: «Se questa foto è stata davvero scattata il 12 luglio alle 7.24, conferma che Evgenij Prigozhin è arrivato a Machulishchi (in Bielorussia) la sera dell’11 luglio. È stato portato in elicottero alla tendopoli del villaggio di Celje. Ha trascorso lì la notte. Poi ha lasciato Machulishchi il giorno successivo».

E il giallo continua…

O meglio, secondo questa fonte, un aereo con a bordo Prigozhin sarebbe atterrato in Bielorussia per la terza volta, scortato dagli elicotteri militari di Minsk. Inserendosi nel solco tracciato dalle voci che imperversano dal mese scorso, secondo cui il capo della Wagner si sarebbe spostato quasi ogni giorno: passando da Rostov a Mosca. E da San Pietroburgo alla Bielorussia, sempre senza colpo ferire… Insomma, come già detto, ancora una volta i rumors sul destino dell’oligarca pietroburghese restano a dir poco nebulosi. In alcuni casi acclarati, poi, addirittura impossibili da accreditare. E il mistero prosegue…

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