Magistrati onorari, sciolto il nodo inquadramento. Delmastro: “Rispondiamo a un problema che si trascina da anni”
Con un emendamento del governo al decreto Pa è stato sciolto il nodo dell’inquadramento dei magistrati onorari, una questione “che si trascina da anni”, ha sottolineato il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, che ha la delega su questa parte dell’ordine giudiziario. Si tratta, ha spiegato l’esponente di FdI, di “un emendamento di fondamentale importanza, che corregge una delle più clamorose sviste del governo dei migliori sulla magistratura onoraria, ossia la mancanza delle disposizioni attuative per il pagamento delle retribuzioni dei magistrati onorari confermati”.
I compensi percepiti dai magistrati onorari assimilati al lavoro dipendente
“Il governo Meloni, dopo aver dato una pronta e rapida risposta con un meccanismo di acconti – ha affermato Delmastro – ha presentato un emendamento che finalmente definisce e qualifica, dal punto di vista fiscale e dal punto di vista contributivo, i magistrati onorari confermati”. L’emendamento dispone l’assimilazione dei compensi percepiti dai magistrati onorari al reddito da lavoro dipendente. Per gli esclusivisti, è prevista l’iscrizione alla Cassa trattamenti pensionistici statali (Ctps) e il godimento delle relative prestazioni previdenziali e assistenziali, mentre per i non esclusivisti è prevista l’iscrizione alla cassa forense o alla gestione separata.
Delmastro: “Diamo risposte a una questione che si trascina da anni”
“Grazie a questo prezioso emendamento – ha aggiunto il sottosegretario – abbiamo posto la parola fine a una questione che, da gennaio, ha generato condivisibili paure e incertezze economiche in centinaia di magistrati onorari confermati. Oggi abbiamo fatto un primo, grande e significativo passo in avanti nella risoluzione di una questione che si trascina, vergognosamente, da anni a causa dell’incuria dei governi precedenti e che – ha concluso Delmastro – anche l’Europa ci chiede a gran voce di risolvere definitivamente”.