L’ultimo sfregio in chiesa: decapitano e fanno a pezzi la statua della Madonna per rubarle gli orecchini
Uscio sbarrato e un cartello sul portone con su scritto: «Chiuso per furto». E quello a cui si sono ritrovati di fronte i parrocchiani della chiesa Natività della Beata Vergine Maria nella piazza di Fonzaso, nel Bellunese, dove ieri criminali ancora ignoti hanno decapitato la statua della Madonna Bambina per rubare gli orecchini che le coronavano il volto. Ma, soprattutto, è l’ultimo sfregio inferto dai malviventi alle prese con un furto sacrilego che ha indignato il parroco don Stefano Vanzetto, e profondamente turbato i fedeli, da sempre devoti e a cui sono abituati a rivolgersi in preghiera. tanto che il parroco nel denunciare la vicenda dalle colonne del Messaggero sottolinea: «Ci sono tanti ex voto e tante persone che portano le foto dei propri bambini per chiedere delle grazie».
Belluno, decapitata e distrutta la statua della Madonna per rubarle gli orecchini
Don Vanzetto è provato. E la comunità di fedeli che a lui fa riferimento è disorientata, anche perché lo scempio di ieri è solo l’ultimo di una serie di attacchi reiterati che minano la sicurezza di un luogo di culto e la serenità della parrocchia. «Settimanalmente ci sono incursioni di persone che vengono a prendere le offerte con la tecnica del nastro adesivo per cercare di tirar fuori qualche monetina – fa sapere il sacerdote al quotidiano capitolino –. Non li abbiamo mai beccati, ma passano periodicamente. E sabato scorso hanno provato a venire in canonica per rubare: ho trovato la porta con segni di effrazione».
La comunità parrocchiale sconcertata: l’effigie era un simbolo per i fedeli
Non sarà facile, insomma, per la piccola comunità veneta ferita al cuore di devozione e rispetto, attutire anche questo colpo. Intanto, dopo l’immediata denuncia ai carabinieri. E terminato il sopralluogo dei militari della Compagnia di Feltre, la chiesa è stata riaperta al pubblico. E nel mentre s’indaga sul colpo, che stando ai primi rilievi e riscontri sarebbe avvenuto senza effrazione.
Il parroco indignato: «Non era necessario per rubare distruggere la statua»
Un furto, sul quale il parroco ha argomentato: «La nostra chiesa è sempre aperta. La chiudiamo solo di notte. Alle 19.30 di venerdì sono passato e non ho notato nulla di particolare. Stamattina (ieri ndr) invece quando sono andato ad aprire ho acceso e mi sono accorto che la teca era stata aperta e mancava Maria bambina: l’ho trovata sull’altare a pezzi». «Non sembra abbiano toccato altro: hanno preso di mira solo quello – rimarca don Vanzetto –. Hanno tirato via due orecchini, ma per prenderli non si fa una testa a pezzi. Non era necessario per rubare distruggere la statua».
Statua della Madonna distrutta: sfregio al simbolo e danno inferto a un bene storico
Un danno economico, oltre che uno sfregio, quello compiuto dai ladri, su cui il sacerdote precisa: «Ho fatto sapere in diocesi e sto aspettando esattamente di sapere cosa è stato asportato. Non ho dati precisi sul valore della statua ma risale a metà Ottocento. Nell’archivio diocesano avranno tutti i dati. Io ho già scritto al vicario generale». «Deciderò con i miei superiori cosa fare. La chiesa è casa di Dio e casa di tutti – afferma don Vanzetto – . Ma ci sono dei beni storici che vanno tutelati. Bisognerà fare delle valutazioni perché ci sono anche delle responsabilità».
«Le mamme non si toccano mai»…
E in conclusione osserva: «Queste persone rubano quella che è la parte dell’armonia delle persone: sentirsi a casa. Le cose si cambiano si comprano. Non è quello. Non capisco, nel caso specifico, perché ridurre così la statua sacra. Non so darmi una spiegazione di chi possa essere stato». Ma ha comunque una certezza inalienabile: «Le mamme non si toccano mai».