L’Istat: “L’Italia corre nel primo trimestre 2023”. Aumenta l’occupazione ma è emergenza demografica
L’economia italiana corre e conferma nell’anno in corso la crescita del Pil ma c’è un problema di natalità che induce a prevedere la media di 160 mila cittadini in meno ogni anno fino al 2050. Lo ha detto l’Istat presentando il rapporto sul Paese. Un documento che certifica l’aumento degli investimenti fissi lordi, mentre la domanda estera netta ha fornito un contributo negativo. Il numero di occupati è cresciuto del 2,4 per cento (+545mila unità) facendo registrare un aumento di molto superiore rispetto a quello osservato nel 2021 (+0,7 per cento pari a 167mila unità). Questo aumento ha pienamente compensato il crollo occupazionale registrato nel 2020 riportando nuovamente l’occupazione ai livelli del 2019. Per quanto riguarda l’occupazione giovanile (25-34 anni) risultano occupati nel 2022 quasi 8 giovani su 10 nel Centro-Nord a fronte dei 5 circa nel Mezzogiorno.
Primi insieme alla Spagna
Nel 2022 l’Italia ha segnato una crescita del PIL pari a +3,7 per cento, inferiore, tra le maggiori economie, solo a quella della Spagna. (+5,5 per cento). L’aumento dell’attività economica in Francia e Germania è stato, invece, rispettivamente, pari a +2,5 per cento e +1,8 per cento. Per l’economista Roberto Guida, top manager del gruppo Marzotto” Il rapporto ISTAT ci conferma l’andamento positivo dell’economia e ci indica che le possibilità di crescita sono ancora considerevoli. Solo la Spagna ha una crescita migliore della nostra nel PIL del primo trimestre. Cresciamo due volte in più della Germania – dice Guida – e questo da un lato è positivo dall’altro ci penalizza nelle esportazioni. La crisi demografica è una vecchia eredità e si supera con una politica di attenzione verso la natalità – continua Guida – considerando che abbiamo un problema di squilibrio nella proiezione della previdenza pubblica da qui a trent’anni. l’Italia però cresce oltre ogni previsione – conclude Guida – e questo induce ad avere un discreto ottimismo per il futuro”.
Lo spettro del 2050: “Cinque milioni di italiani in meno”
Secondo l’istituto di statistica “tra il 2021 e il 2050, le previsioni più recenti stimano una riduzione della popolazione in Italia di quasi 5 milioni, a cui si associa un cambiamento sostanziale nella struttura per età. Essa si manifesterà, in gran parte, nel periodo 2021-2041, quando i residenti di età fino ai 24 anni si ridurranno di circa 2,5 milioni e quelli tra i 25 ei 64 anni di 5,3 milioni, con cali di intensità superiore alla media nazionale nel Mezzogiorno e nelle aree interne. Nel 2022, l’età media delle forze lavoro è di 43,6 anni, mentre quella della popolazione in età attiva 15-64 anni è di 42 anni”.