Inchiesta sul Covid in Lombardia: archiviazione per Attilio Fontana e l’ex assessore Giulio Gallera
Sul caso Covid in Lombardia non ci furono illiceità. Il tribunale dei ministri di Brescia ha archiviato la posizione del presidente della Lombardia, Attilio Fontana , nell’ambito dell’inchiesta della procura di Bergamo sulla gestione della prima fase della pandemia da Covid. Era stata la stessa procura di Brescia, guidata da Francesco Prete, a chiedere nei giorni scorsi l’archiviazione di Fontana, dell’ex assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera e degli altri undici indagati, tra cui diversi tecnici romani. Le posizioni dell’ex premier Giuseppe Conte e dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza sono già state definitivamente archiviate lo scorso giugno. Archiviate anche per gli altri indagati le accuse principali mentre per l’accusa di rifiuto di atti di ufficio sono stati inviati gli atti alla Procura perché proceda per le vie ordinarie.
In particolare per Silvio Brusaferro, Angelo Borrelli, Claudio D’Amario (ex direttore generale della Prevenzione al ministero della Salute) il rifiuto riguarderebbe il non aver attuato “le prescrizioni del Piano nazionale di preparazione e risposta per una pandemia influenzale” del 2006 mentre per l’ex assessore al Welfare Giulio Gallera e l’ex dg lombardo Luigi Cajazzo per il rifiuto “di attuare le prescrizioni del Piano pandemico regionale di preparazione e risposta per una pandemia influenzale e del medesimo Piano nazionale”.
Fontana già prosciolto per caso camici . Sul Covid nessuna irregolarità
Il 1o luglio scorso Il presidente Fontana era stato prosciolto “perché il fatto non sussiste” con altre quattro persone dall’accusa di frode in pubbliche forniture per il caso dell’affidamento nell’aprile 2020 da parte della Regione di una fornitura, poi trasformata in donazione, da circa mezzo milione di euro di 75 mila camici e altri dispositivi di protezione individuale a Dama, società del cognato Andrea Dini. La Corte d’Appello di Milano aveva confermato il proscioglimento. Il gup Chiara Valori in udienza preliminare, infatti, il 13 maggio 2022, aveva emesso sentenza di “non luogo a procedere perché il fatto non sussiste” per il governatore, per il cognato Andrea Dini, per Filippo Bongiovanni, per Carmen Schweigl, ex dg e dirigente di Aria, centrale acquisti regionale, e per il vicesegretario generale di Regione Lombardia e per Pier Attilio Superti. Soddisfazione è stata espressa dall’ex assessore regionale Giulio Gallera che ha ricordato come “rimarrà comunque sempre indelebile in tutti noi la ferita profonda determinata dalla sofferenza e dai decessi causati dalla pandemia”.