Il delirio di Ivan, l’attualità dei Karamazov e l’esempio di una cultura priva di identità

1 Lug 2023 22:21 - di Paolo Cortese

Pubblicato qualche mese prima della morte di Fëdor Dostoevskij, ” I fratelli Karamazov” è uno dei più grandi capolavori della letteratura russa e della storia.  Un libro immenso e tragico, metafora umana sempre attuale la cui trama è assai nota. Al centro della trama stanno le vicende della famiglia Karamazov e i loro conflitti e sentimenti contrastanti: tre fratelli molto diversi fra loro e un padre tanto superficiale nella vita privata quanto poco generoso verso i figli. È il contesto nel quale matura il parricidio del capofamiglia Fëdor, del quale viene accusato Dmitrij, figlio primogenito. Viene ripubblicato un grandissimo libro dedicato ai Karamazov e cioè ” Il delirio di Ivan” (edito da Laterza) scritto dal grande psichiatra e saggista Antonio Semerari. Un affresco particolare che descrive la figura del fratello più contorto, appunto Ivan.

Il lavoro di Semerari

La moderna psicopatologia descrive la personalità dei fratelli Karamazov come affetta da disturbi della coscienza e dell’identità, quando il senso di unità si indebolisce fino a frantumarsi e la capacità di distinguere tra rappresentazioni interne e mondo esterno si attenua fino a perdersi. Analizzando i personaggi del romanzo come fossero persone reali, Antonio Semerari smaschera la coerenza psicopatologica alla base dell’apparente caos della loro condotta e mostra quale disgregazione produce sull’animo umano un contatto prolungato con il male. Dopo una breve e chiara presentazione della teoria in pillole dei disturbi della coscienza e del loro rapporto coi traumi psicologici, il clinico-autore va quindi ad esporre il contesto familiare in cui si muovono i Karamazòv, collocando sullo sfondo un padre disinteressato e trascurante e poi, pennellata dopo pennellata, dà forma all’animo dei tre fratelli: ne ricostruisce, ripercorrendo i capitoli del romanzo, la storia, ci consegna informazioni sugli aspetti temperamentali e le modalità di reazione a quello che la vita romanzesca ha offerto loro e poi ci mostra come si delinea un itinerario di sviluppo – differente per ognuno – che trova appoggio (e quasi conferma – a sottolineare la bravura dello scrittore russo) nelle vicende tracciate da Dostoevskij. Pugliese ma romano di adozione, Semerari è il fondatore, con Giuseppe Nicolò e Antonino Carcione, del terzo centro di psicoterapia cognitiva di Roma, nonché uno dei più importanti conoscitori al mondo dei disturbi di personalità

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